OGGI, PIÙ CHE MAI, RESTIAMO UMANI
Dall’11 giugno al 30 luglio sono stati 11 i casi di aggressioni violente su cui la polizia sta ancora indagando senza escludere che dietro alcuni “attacchi” possa esserci una matrice di odio razziale. Parliamo di 11 casi in poco meno di due mesi. Negli stessi giorni, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini negava l’esistenza di un’emergenza razzismo, bollando il tutto come “un’invenzione da parte della sinistra”. Lo stesso Ministro che, in occasione dell’anniversario della nascita di Mussolini, ha espresso soddisfazione per il numero crescente di oppositori al proprio operato citando proprio una frase del Duce, “Tanti nemici, tanto onore”. Svelarsi e poi ritrarsi, affermare e dopo negare: non solo nei mesi di quest’ultimo governo, ma in larga parte della sua carriera politica la strategia di Salvini è stata quella di esprimere pensieri che nella loro natura (quella del più palese razzismo) erano apertamente condannabili, salvo poi ritrattarla quella stessa natura. “Con le mie parole fomento all’odio razziale, ma non sono razzista… Cito Mussolini apertamente, ma non sono fascista”. Ed è in quella continua ritrattazione che trovano rifugio le scuse e le giustificazioni di chi lo appoggia: “Non è razzismo, siete voi i buonisti… Macché fascismo, siete voi i sinistroidi”. Motivazioni vuote che non coprono però gli atti e il dolore portati avanti in Italia a danno degli stranieri. Che l’immigrazione sia una questione da risolvere è fuori discussione, che fino ad ora non sia stato fatto abbastanza anche. Ma non sono gli immigrati il problema, semmai le politiche che hanno gestito la situazione.
Non dimentichiamoci che dietro ai numeri che “viaggiano” su un barcone ci sono esseri umani, persone con una storia alle spalle molto spesso troppo dolorosa da sopportare. La rabbia e l’esasperazione vanno incanalati nella giusta direzione (che non è certo quella che vede scontrare i penultimi con gli ultimi dunque) e riformulate in modo da essere costruttive e non distruttive. La disumanizzazione crescente è una delle piaghe più spaventose di questo secolo.
Ricordiamoci oggi, più che mai, che non esistono razze se non quella umana. Restiamo umani, dunque. Sempre.