SO SAD SO SEXY
(RCA - 2018)
Salutiamo la fanciulla svedese, che, con “So Sad So Sexy”, decide di affrancarsi dal mondo dell’art-pop dall’anima indie, per bussare alla porta del mainstream a stelle e strisce, con destinazione piani alti classifica americana. Ti auguriamo buon viaggio dolce Li Lykke Timotej Zachrisson, perché francamente di banalità hip-hop venate R&B non ce ne facciamo poi molto, almeno da te. Un esangue dischetto che scorre senza pretese, come crediamo in America ne escano uno ogni tre giorni. E’ proprio questa sensazione plastificata e un tiro assolutamente populista e generalista, di bassa lega, che ci disturba nel nuovo album di una fanciulla da cui non ci saremmo mai aspettati un simile appiattimento. Ti abbiamo vista e sentita fragile, sofisticata, ballabile, esuberante, deliziosamente pop ma anche struggente, sofferente, amara e scarna negli arrangiamenti. In tre dischi avevi raggiunto una maturità invidiabile e uno status inattaccabile. Ora vediamo altro e quest’altro non ci interessa più. Sarà stata una pace interiore ritrovata, il figlio, un amore stabile. Non lo sappiamo. Chissà che non ci si ritrovi ancora da qualche parte, cara Lykke, perché vorremmo tanto che questo fosse un arrivederci e non certo un addio. Lo speriamo. Un disco di “Sad-pop”? No, un lavoro “sad” (per noi) e basta.