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I ROMANOFF SONO TORNATI

Dal papà di Mad Men un nuovo incredibil­e progetto: su Amazon Prime Video approda la serie dedicata ai presunti discendent­i della dinastia imperiale russa

- Elisabetta Pasca

Habemus Romanoffs: finalmente il 12 ottobre Amazon Prime Video rilascia i primi due episodi della serie antologica sui discendent­i della famiglia imperiale russa, “The Romanoffs”. È il nuovo progetto di Matthew Weiner, creatore del capolavoro seriale “Mad Men”, dedicato a un gruppo di pubblicita­ri newyorches­i degli Anni Sessanta, tra sesso, bugie, storyboard­s, fumo di sigaretta e bicchieri di whisky. A due anni dalla conclusion­e strepitosa dell’iconica serie con Jon Hamm, gli appassiona­ti che ancora la rimpiangon­o possono finalmente ritrovare pane per i loro denti, tuffandosi a capofitto in questo nuovo avvincente racconto prodotto e distribuit­o da Amazon. Consideran­do il successo riscosso dalle produzioni antologich­e in questi ultimi anni, da “American Horror Story” a “Feud”, Weiner ha scelto per il suo ritorno in scena proprio questa fortunata formula, declinando­la in maniera ancora più estrema: “Saranno otto episodi, ciascuno con un cast, una storia e una location differenti”, ha dichiarato Weiner in un’intervista a The Hollywood Reporter. “Il nesso che li tiene insieme è che tutte le persone coinvolte credono di essere discendent­i della dina- stia dei Romanov”. “The Romanoffs” si costruisce dunque sulle storie di otto individui convinti di essere gli attuali discendent­i dell’ultima dinastia imperiale che governò la Grande Russia tra il 1613 e il 1917. Nel 1918, lo zar Nicola II, l’imperatric­e Alessandra, i loro cinque figli e i pochi domestici ancora rimasti leali alla corona furono giustiziat­i da uno squadrone di bolscevich­i. Quello che è ricordato dalla storia come un atroce massacro diviene fonte di ispirazion­e negli anni a venire di numerose teorie cospirazio­niste, legate in particolar­e al mito dell’unica figlia sopravviss­uta di Nicola e Alessandra, Anastasia, di cui non furono mai rinvenuti i resti. Ambientata ai nostri giorni, la serie percorre le vite di persone che sembrano non avere nulla in comune le une con le altre, ma ognuno di loro è fermamente convinto di essere discendent­e della dinastia russa. Il loro convincime­nto attinge proprio a quel nugolo di speculazio­ni secondo le quali la bella Anastasia è effettivam­ente sopravviss­uta, assumendo di

conseguenz­a una nuova identità e generando addirittur­a degli eredi. Le premesse per una narrazione coinvolgen­te e avvincente ci sono tutte. In effetti, a ben vedere, la suspense accompagna “The Romanoffs” fin dalle prime fasi di lavorazion­e, seppure per motivi abbastanza spiacevoli, che ne hanno reso tortuoso il processo di messa in onda. La serie è stata prodotta inizialmen­te dalla The Weinstein Company, subendo rallentame­nti in seguito allo scandalo sessuale che ha coinvolto il fondatore e presidente della casa di produzione Harvey Weinstein, fino alla totale rottura di ogni rapporto con la stessa. Successiva­mente, un altro scandalo ha coinvolto lo stesso Matthew Weiner, che oltre a scrivere le sceneggiat­ure ed esserne il produttore cura anche la regia del progetto, accusato di molestie sessuali da parte di Kater Gordon, sceneggiat­rice di Mad Men. Secondo la Gordon, il suo rifiuto alle avances di Weiner le ha provocato il licenziame­nto.

Il creatore di Mad Men e di The Romanoffs ha negato però le accuse e la produzione con Amazon Video alla fine, nonostante gli infausti precedenti, è andata in porto. Con un cospicuo budget di 50 milioni di dollari, la serie, di cui solo alcuni episodi sono ambientati negli Stati Uniti, è stata girata a Costanza, municipio della Romania situato sulla sponda occidental­e del Mar Nero, coinvolgen­do anche attori non americani. Numerose le guest star: spiccano Corey Stoll e Janet Montgomery, nuovamente disponibil­i dopo la recente definitiva conclusion­e delle riprese di “The Strain” per il primo e “Salem” per la seconda. Con loro, i produttori hanno ingaggiato anche la star di “Girls” Andrew Rannells, il comico Paul Reiser (con il quale Amazon già collabora in “Red Oaks”), Mike Doyle (“Odd Mom Out”) e JJ Feild (“TURN: Washington’s Spies”). I loro casting seguono quelli di Aaron Eckhart (“Thank You for Smoking”) e Isabelle Huppert (“Elle”). Completano il cast Christina Hendricks e John Slattery, già presenti nella serie Mad Men. In più, ritroverem­o Amanda Peet di “Togetherne­ss” e Marthe Keller con Jack Huston di “Boardwalk Empire”.

Comparirà anche l’attrice Diana Lane, nominata agli Oscar, agli Screen Actors Guild Awards e ai Golden Globe per il suo ruolo in “Unfaithful – L’amore infedele”. “Siamo in un momento della nostra storia in cui le persone cercano una stretta connession­e con le proprie radici”, ha sottolinea­to Weiner in merito alla serie. “Si dibatte ancora su chi sia davvero un Romanov e cosa sia accaduto loro. Ma la vera storia, secondo me, è la nostra abitudine a interrogar­ci su chi siamo e ciò che diciamo di essere”.

 ??  ?? “C’è un grande dibattito su chi sia un Romanoff e cosa sia successo alla loro dinastia. La storia, per me, è che ci stiamo tutti domandando chi siamo e chi affermiamo di essere.”Matthew Weiner - Produttore della serieChris­tina Hendricks, nel cast di The Romanoffs
“C’è un grande dibattito su chi sia un Romanoff e cosa sia successo alla loro dinastia. La storia, per me, è che ci stiamo tutti domandando chi siamo e chi affermiamo di essere.”Matthew Weiner - Produttore della serieChris­tina Hendricks, nel cast di The Romanoffs
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