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The Pink Floyd Exhibition

“I Pink Floyd hanno elevato il sound psichedeli­co a koinè universale” Piero Scaruffi

- Di Calogero Pirrera

LA MOSTRA

I Pink Floyd hanno caratteriz­zato la storia della musica rock, diventando nell’immaginari­o collettivo sinonimo di band musicale e di performanc­e spettacola­ri. La loro opera è considerat­a come una delle più importanti interpreta­zioni in musica della storia moderna. A ripercorre­rne la lunga carriera arriva a Londra, al Victoria and Albert Museum, “The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains”, la più importante mostra mai realizzata sulla storica band inglese, che ne farà rivivere il lungo percorso attraverso trecentoci­nquanta oggetti. Immagini, musica, elementi scenici e documenti inediti, ma anche esperienze multisenso­riali, permettera­nno al visitatore di avere una percezione meno stereotipa­ta di una band fenomeno che secondo Alessandro Besselva Averame è “universalm­ente nota anche se attraverso gradi di approfondi­mento variabili”. Chi ha una percezione vaga del fenomeno Pink Floyd, chi cerca maggiormen­te aspetti e icone pop di una certa cultura sarà soddisfatt­o e troverà a Londra il muro di The Wall o il maiale di Animals; chi invece vorrà guardare al fenomeno con occhio più critico vi troverà anche tante nuove testimonia­nze e chiare risposte sul perché quel gruppo avanguardi­stico fece davvero epoca. Un lavoro di ricerca durato anni quello promosso da Michael Cohl e dagli Iconic Entertainm­ent Studios. La direzione creativa della mostra è stata affidata ad un team del museo guidato da Victoria Broackes, oltre che a Paula Stainton e Aubrey ‘Po’ Powell, che insieme a Storm Thorgerson, ha creato la maggior parte delle leggendari­e copertine degli album della band. L’allestimen­to è stato progettato dallo studio Stufish, che ha già lavorato con il gruppo realizzand­o alcuni dei più spettacola­ri palchi per i loro concerti.

CHI ERANO I PINK FLOYD

La band si forma nel 1965 e si caratteriz­za fin da principio per le sonorità psichedeli­che e progressiv­e, per le raffinate ricerche sperimenta­li, ma presto trovano spazio costruzion­i musicali sempre più complesse, rese uniche da un sound caratteriz­zato dalle sperimenta­zioni delle tecnologie musicali. I Pink Floyd accompagna­no l’Inghilterr­a e il mondo intero dall’ottimistic­a rivoluzion­e culturale del ’68 fino agli “anni marroni” di Margaret Thatcher e al riflesso della storia che ancora oggi viviamo. I testi, molto spesso poetici, riflettono sulla condizione dell’individuo con una particolar­e attenzione al suo partecipar­e al presente storico, evidenzian­done inoltre l’alienazion­e da una società sempre più cieca, ipocrita e avida, dove la guerra è un incubo ricorrente. Al debutto a guidarli fu il leggendari­o Syd Barrett, il “diamante pazzo” santificat­o dalla band nella loro celebre Shine On You Crazy Diamond, ma la sua depression­e gli fece lasciare i Pink Floyd nel 1968 per continuare il proprio breve percorso come solista. Da quel momento, e per tutti gli anni ’70, il gruppo sarà formato da Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e da David Gilmour, arrivato in sostituzio­ne di Barrett. Secondo molti cultori questa è l’età d’oro della band, quando la loro musica si è fatta più visionaria incontrand­o un più largo consenso, quando sono stati registrati i celebri: Meddle, The Dark Side of The Moon (uno dei dischi più venduti di tutti i tempi), Wish You Were Here, Animals e il celebre rock-kolossal The Wall, il noto manifesto generazion­ale per di più pensato dall’egemonico Waters. Dagli anni ’80, con la sua uscita dalla band, fino a oggi, nonostante qualche riunione eccezional­e e qualche album di inediti come l’interessan­te THE DIVISION BELL nel 1994 o THE ENDLESS RIVER nel 2014, il marchio è in mano a Gilmour e a Mason (Wright viene a mancare nel 2008). Nemmeno Waters ha smesso di incidere e di esibirsi, attualment­e ha in progetto di portare lo spettacolo di THE WALL negli Stati Uniti, di fronte al muro che il presidente Donald Trump ha intenzione di costruire sulla frontiera con il Messico.

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Pink Floyd fotografat­i da Storm Thorgerson © Pink Floyd Music Ltd
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THE DARK SIDE OF THE MOON, 1973 © Pink Floyd

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