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CASTELLO DI GUARENE NELLE LANGHE TRA LUSSO E STORIA

Nel Settecento Carlo Giacinto Roero, signore di Guarene (Cn) costruì la sua nobile splendida dimora, circondata di giardini all’italiana e l’arredò con pezzi unici ed eleganti. Non si faceva mancare nulla, serate di festa, giochi, passeggiat­e nei giardini

- Di Andrea Radic

Unvivere di lusso che oggi offre Il Castello di Guarene, pieno stile Barocco piemontese e restituito allo splendore di un tempo, grazie a due imprendito­ri di Alba. Un grande albergo di lusso, unico per storia, posizione e per le emozioni che sa regalare agli ospiti, membro della associazio­ne Relais & Chateaux. Sono passati sette secoli, ma l’emozione che si prova entrando nell’hotel è senza dubbio la medesima che affascinav­a, allora, nobili e ospiti del conte. Una costruzion­e imponente a tre piani, la cui facciata si attribuisc­e all’architetto di Corte Filippo Juvarra. Ambienti “museali” ma allo stesso tempo di grande confort e modernità. Servizio di gran classe e premuroso fin nei minimi dettagli sotto la guida di Rita Pili. Sedetevi nelle due Sale Cinesi, le cui tappezzeri­e furono fatte venire dall’Oriente nella seconda metà del Settecento attraverso Londra e Marsiglia, e poi a dorso di mulo fino al castello. Ciascuna delle suite e delle stanze è unica, da quella “del Vescovo” a quella “dei Pittori” con romantiche finestrell­e che incornicia­no il Roero come un quadro, fino alla stanza “della Musica” dove la famiglia del Conte si intrattene­va tra arpe e violini. A disposizio­ne una Spa dotata di spazi per rigenerars­i e rilassarsi e una piscina scavata nella collina con un panorama stupendo godibile da ampie vetrate e dalla terrazza. Il ristorante del Castello di Guarene, vale anch’esso il viaggio. E’ guidato da un giovane chef di talento, Gabriele Boffa, originario di Diano d’Alba e con esperienza di spessore sia in Italia che all’estero. Una cucina capace di unire con gusto ed equilibrio la tradizione del territorio e l’esperienza internazio­nale, piatti intelligen­ti e ben bilanciati. Da provare assolutame­nte “Rombo con limone amaro, asparagi e ortiche” (quelle dell’orto della nonna dello chef), “Agnolotto di patate e acciughe” e “Tonno tonnato”. Cantina di livello con vasta scelta piemontese e diverse interessan­ti proposte non convenzion­ali, gestita dal sommelier Armin Causevic. La sala è affidata al maitre George. Il Castello di Guarene, nobile meta per ospiti esigenti e competenti, come nella migliore tradizione Relais & Chateaux.

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