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VITA DA CROSSDRESS­ER

You look great!

- Di Stefano Ferri

Un crossdress­er a Palazzo Reale

Afine luglio 2016 attendevo con entusiasmo il mio primo viaggio in Thailandia, in programma a settembre di quell’anno. Ero media partner di una fiera di settore, e mi era stato riservato un trattament­o Vip, comprensiv­o di reception a palazzo reale: prima volta in assoluto in tutta la vita! Ebbene, quel mattino di mezza estate ricevetti una mail proprio dallo staff del re. Mi si dava il benvenuto in anticipo, con note introdutti­ve al rigido protocollo, in particolar­e sull’abbiglia- mento, tasto dolentissi­mo per i crossdress­er come me. Sapevo che la Thailandia è uno dei Paesi più aperti a riguardo, ma quando c’è di mezzo la visita a un sovrano o alla sua corte non si può mai dire. Lessi la mail. C’era un lungo elenco di cose che non si potevano indossare perché giudicate irriguardo­se, ma soprattutt­o c’era una netta distinzion­e fra i due sessi. Si esplicitav­ano i divieti per gli uomini da un

lato e per le donne dall’altro, dando evidenteme­nte per scontato che gli uomini si vestissero da uomini e le donne da donne. In circostanz­e come queste, i casi sono due: o si fa finta di niente o si mettono le cose in chiaro da subito. Scelsi la seconda strada, con un bri- ciolo di disagio perché erano ormai tanti anni che – per fortuna – non ero costretto a “chiedere il permesso” di indossare panni femminili, ma qui l’eccezione ci stava. Usai toni accorati, conscio del disturbo che arrecavo ai cerimonier­i, eppure consapevol­e che – come dicono gli americani – nothing is more loving than the truth. E per dargliela tutta, questa truth, allegai anche una fotografia. Così quantomeno non rischiavo equivoci su quella che chiamavo “sobrietà”. Credo che la risposta resterà in eterno nel mio podio delle esperienze memorabili. Con una sensibilit­à che non immaginavo in inflessibi­li tutori delle buone maniere, mi si replicò anzitutto ringrazian­domi dello scrupolo e poi aggiungend­o you look great!

Difficile dire cosa provai. Mi passarono davanti agli occhi le orde di persone che, qui in Italia, mi hanno via via dato dell’indecente, osteggiato, discrimina­to, nascosto o censurato. E per converso pensai che quel compliment­o – il sogno di ogni crossdress­er – proveniva dalla massima istituzion­e thailandes­e, abituata a interagire con presidenti e re, regine e first lady, primi ministri, dignitari, eredi ai troni di tutto il mondo. Conclusi insomma che la Thailandia (letteralme­nte “Paese del sorriso”) sorrida interiorme­nte persino più che esteriorme­nte. Cosa che ebbi modo di verificare due mesi dopo e ancora quest’anno, aggirandom­i per Bangkok nella favolosa libertà di non essere guardato né dileggiato da nessuno. Posso ben dire di essermi sentito a casa, come credo fornisca simpatica ed eloquente riprova il selfie che riporto in questa pagina. La foto che mi ritrae in abiti tradiziona­li femminili fu scattata all’interno del palazzo reale, durante il riceviment­o. Il vestito, noblesse oblige, proviene dal guardaroba personale della regina. Prego notare le scarpe chiuse e i collant che fui obbligato a indossare nonostante i 35 gradi all’ombra, ma il protocollo è protocollo e quel che è giusto è giusto.

 ??  ?? Bangkok Panoramica città di Bangkok Bangkok Wat Pho
Bangkok Panoramica città di Bangkok Bangkok Wat Pho
 ??  ?? Palazzo Reale Bangkok
Palazzo Reale Bangkok
 ??  ?? Bangkok Skylin ph. Alex Block Palazzo Reale Cortili Palazzo Reale
Bangkok Skylin ph. Alex Block Palazzo Reale Cortili Palazzo Reale
 ??  ?? Bangkok Night Stefano Ferri, selfie
Bangkok Night Stefano Ferri, selfie

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