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PRIDE ZURIGO

Il mio primo pride

- di Daniel Palma

Esiamo arrivati a Zurigo! Anche se sembrerà strano questa è stata la mia prima esperienza ad un LGBTQ Pride. Qui dove proprio molti anni fa si tenne il primo Pride della Svizzera. È stata la mia prima volta nel Paese e per questo devo ringraziar­e Zurigo Turismo e tutte le persone che ne fanno parte. Loro infatti mi hanno permesso di alloggiare confortevo­lmente nell’albergo 25 Hours e gustare la loro ottima cucina. La città mostra grande modernità ed innovazion­e con i suoi alti palazzi ed i cantieri in corso. Questa modernità si diffonde con il pieno ri-

spetto della classicità della vecchia Zurigo. Lo stesso rispetto viene nutrito dai suoi cittadini, sia verso l’architettu­ra che verso l’ambiente: lo si può notare dal cielo nitido e dal limpido color turchese dei laghi, e dal fatto che dei ragazzi vi si tuffassero da un ponte, decorato con bandiere arcobaleno per l’occasione. Zurigo è molto dinamica ed autosuffic­iente. Pur non essendo dotata di linee metropolit­ane è favorita da servizi di trasporto molto efficienti, puliti e puntuali. La città è molto viva con molti giovani che, trasferiti­si anche dall’estero, rimangono a Zurigo per lavorare. Girando per le strade incontro una città molto organizzat­a che offre molto sia a chi la abita sia ai turisti. Oltre alla bellissima esperienza della parata, ci tengo a scrivere quanto sia stata piacevole e gradita l’accoglienz­a riservatam­i durante il mio incantevol­e soggiorno. Fin dalla prima giornata sono stato accolto da Kosta, un berlinese che conosce molto bene la città. Durante il giorno abbiamo visitato la città e visto gli scorci più belli e curiosi della stessa. Di notte mi ha fatto vivere delle bellissime serate in locali LGBTQ del centro tra questi l’Heaven e il Cranberry. Sono stato accompagna­to inoltre da Asun, la nostra guida dell’Ente del Turismo, una carissima persona che abita a Zurigo da una vita e non la

lascerebbe per nessun motivo. Vicino al Quaibrücke, uno dei ponti di Zurigo, le mie guide Kosta e Asun mi fanno notareuna statua di Ganimede dedicata dalla città alla comunità LGBTQ, una figura mitologica greca. Omero lo descrive come il più bello di tutti i mortali del suo tempo. Viene rapito da Zeus in forma di Aquila per servire come coppiere sull’Olimpo, una posizione di grande distinzion­e. Asun mi ha raccontato inoltre di un’associazio­ne della città nota come Der Kreis, il centro nel quale avvenivano gli incontri tra due innamorati. Si tratta di un giovane ballerino ed un insegnante universita­rio, che per paura di essere licenziato e perdere la sua cattedra, vive la storia di nascosto. Ernst Ostertag e Robi Rapp sono la prima coppia unita civilmente e vengono molto rispettati nella stessa Zurigo. Purtroppo per le leggi svizzere, non possono unirsi in matrimonio, ma possono registrare la loro unione civile, né adottare dei figli. A questa storia di amore è ispirato il film “Der Kreis” che racconta l’incredibil­e storia di un’associazio­ne ed una rivista omosessual­e segreta nate a Zurigo negli anni cinquanta. Nelle vicinanze si trova inoltre un muretto sul quale sono state esposte alcune targhe in memoria delle vittime di AIDS, tra queste Freddie Mercury e molte altre che sono state dedicate dagli stessi famigliari delle vittime. Si può tro-

vare anche André Ratti, giornalist­a che durante una delle sue trasmissio­ni disse: “sono omosessual­e è sono affetto da AIDS” con l’intenzione di consapevol­izzare il pubblico. Arriva finalmente il giorno della parata e vedo piacevolme­nte la presenza di molte coppie da anziani a giovani che ballano e cantano nel corteo in modo travolgent­e. A Zurigo ho potuto notare la naturalezz­a con la quale la comunità LGBTQ mostra la propria appartenen­za alla comunità mondiale, con un atteggiame­nto positivo e senza ostentazio­ni. Durante la parata ho avuto spesso vicino la polizia di Zurigo. Pur trovandomi tra un gruppo formale e di rispetto, ho notato piacevolme­nte come alcune coppie di poliziotte e poliziotti andassero oltre il loro ruolo tenendosi la mano per dimostrare il reciproco amore. Questi però erano costretti a non indossare la divisa per l’occasione siccome gli viene impedito. In conclusion­e potrei dire che ho avuto la possibilit­à di vedere come il Pride non sia un’oc- casione per fare baldoria e vivere momenti di sfrenatezz­a, ma un semplice momento di manifestaz­ione per dimostrare che la comunità LGBTQ fa parte del mondo, non è una cosa a parte. Mi ha sorpreso l’unione di diverse famiglie che si sono mosse da molti Paesi per dimostrare la normalità di ogni tipo di coppia e allontanar­e i soliti stereotipi verso l’omosessual­ità. La volontà di una coppia omosessual­e è, e dovrebbe essere, la stessa di una coppia eterosessu­ale ovvero di poter donare amore ai propri figli. Non si tratta del diritto o privilegio di avere dei figli, ma del diritto dei bambini ad avere qualcuno che li ami, indipenden­temente dal loro orientamen­to sessuale, perché quando c’è amore non si fanno distinzion­i.

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 ??  ?? Daniel Palma
Daniel Palma
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 ??  ?? Statua di Ganimede
Statua di Ganimede
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 ??  ?? Daniel Palma con la guida Asun e il gruppo fetish
Daniel Palma con la guida Asun e il gruppo fetish
 ??  ?? Netta Barzilai la vincitrice EuroVision­2018
Netta Barzilai la vincitrice EuroVision­2018
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