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XAVIER DOLAN

Gay, canadese e star

- Di Eugenio Spagnuolo

A29 anni Xavier Dolan è ancora l’enfant terrible del cinema internazio­nale. Gay dichiarato, attore, regista, scrittore, produttore, doppiatore, editor, costumista, persino autore di videoclip di culto ( Hello di Adele, College Boy degli Indochine), alla sua giovane età ha già indovinato 7 film, tra cui il delizioso e meno conosciuto Les Amours imaginaire­s del 2010, che racconta la storia di due amici, Marie e Francis, che si innamorano dello stesso ragazzo, Nicolas. La vera sorpresa di quel lungometra­ggio, apparso anche in qualche festival italiano, non è tanto la storia in sé, ma scoprire che il giovane e bel protagonis­ta e il regista sono la stessa perso- na: Dolan, appunto. Non era la prima volta che Xavier si sdoppiava davanti e dietro la macchina da presa: lo aveva già fatto nel suo primo film da regista nel 2009, a 19 anni: J’ai tué ma mère, film semi-autobiogra­fico, che si concentra su un giovane adolescent­e omosessual­e (Dolan) e il suo rapporto di amoreodio con la madre. E poi, successiva­mente, in Laurence Anyways e il desiderio di una donna (2012) e in Tom à la ferme, del 2015. Cinque film con cui è riuscito a convincere pubblico e critica nella doppia veste di regista e attore. Per questa capacità rarissima di saper miscelare il talento di regista con l’espressivi­tà seduttiva dell’attore e met-

tendo il fila i premi vinti dai suoi film, tra cui 8 al Festival di Cannes e 3 Cèsar, la giovane età si potrebbe definirlo regista dei record. Ma di Dolan colpisce soprattutt­o l’orgoglio di farsi idolo delle folle, senza mai tradire se stesso: dalla sua prima apparizion­e, non ha mai nascosto di essere gay, anche rischiando in prima persona, come ha spiegato in un’intervista a The Advocate nel 2009, che si può vedere su Youtube, dove viaggia verso le 500 mila visualizza­zioni (e guardatela se vi capita: vedrete un Dolan giovanissi­mo e riccioluto che già sprizza intelligen­za da tutti i pori). C’è chi dice che il talento di Dolan sia in parte ereditario: il padre Manuel Tadros è un attore e cantante canadese, la madre Geneviève, da cui ha preso il cognome, un’insegnante. Ma ci piace pensare che il segreto del suo successo sia anche quello di essere nato e vissuto nel posto giusto, in Canada, paese da sempre all’avanguardi­a per i diritti civili e per la diffusione di cultura e creatività. E non è tanto per dire: il National Film Board / Office national du Canada, l’ente pubblico di produzione cinematogr­afica più grande al mondo, ha prodotto oltre 10.000 opere dal 1939, vincendo da allora quasi 3000 premi nazionali ed internazio­nali. Il giovane Xavier è orgogliosa­mente canadese e il suo cinema è anche un atto d’amore al paese con la più alta reputazion­e al mondo (Country RepTrak 2017), anche quando esercita il suo spirito critico.

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 ??  ?? Scena di Xavier Dolan nel film, J’ai tué ma mère
Scena di Xavier Dolan nel film, J’ai tué ma mère
 ??  ?? Scena di Xavier Dolan nel film, Les Amours imaginaire­s
Scena di Xavier Dolan nel film, Les Amours imaginaire­s

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