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SALENTO LOCATION LGBTQ+ A TANTE STELLE

- Di Mauro Fanfoni

vid e Victoria Beckham. C’è chi invece ha deciso di mettere radici in questo posto fantastico. Chi? Hellen Mirren e il marito regista Taylor Hackford che hanno restaurato e riportato agli antichi splendori una vecchia Masseria. Anche una delle più note star di Hollywood Meryl Streep ha acquistato casa nel Salento così come Francis Ford Coppola e Gerard Depardieu, rimasto folgorato dalla pace e dal relax di questo estremo lembo di terra. Quindi aver girato il Salento significa aver visitato oltre a Lecce, almeno Otranto, Gallipoli, Santa Maria di Leuca, e le spiagge più belle, che vanno da Leuca a Porto Cesareo.

Lecce e il suo centro storico

Città unica e affascinan­te per gli edifici e le chiese in stile barocco dal colore inconfondi­bile. Due must: l’anfiteatro e il teatro d’epoca romana, entrambi costruiti sotto l’imperatore Augusto. Otranto e il Castello

Incastonat­a in un paesaggio incantevol­e la parte vecchia della città è circondata da un muro possente e dominata dall’imponente Castello Asburgo. Lungo la strada che conduce a Otranto, un must è la visita della famosa grotta Zinzulusa e Santa Cesarea Terme, nota per le sue cure idroterape­utiche e la fangoterap­ia.

La città di Gallipoli

Il suo nome deriva dal greco Kale Polis, città bella, un nome più che meritato. La città si trova alla fine di quella che sembra essere una penisola inespugnab­ile e rocciosa che si distende verso il mare, godendo di una fantastica vista da Nord al Sud. La città ha molte chiese, vicoli e musei interessan­ti: basta lasciarsi andare e camminare. Santa Maria di Leuca lo spartiacqu­e

È il punto più meridional­e del Salento e al tempo stesso lo spartiacqu­e fra Mar Ionio e Adriatico. La città è famosa nel mondo per la sua chiesa e i pellegrina­ggi che la visitano, ma anche per le molte splendide ville dalle caratteris­tiche architettu­re volute da eccentrici proprietar­i amanti del mare.

Le spiagge più belle

Il Salento si è guadagnato l’appellativ­o nel mondo delle “Maldive d’Italia” per il suo mare spettacola­re e le sue favolose spiagge bianche come il talco, che nulla invidiano alle località balneari tropicali. Iniziamo dalla spiaggia di Pescoluse considerat­a una delle più belle di tutta la Puglia. La spiaggia è lunga circa 4 chilometri. Proseguiam­o con Punta della Suina nota per il suo mare caraibico e per la bellissima pineta che la circonda. I fondali bassi rendono questo mare una vera e propria piscina dove rinfrescar­si e rilassarsi. Parte di un parco naturale, Porto selvaggio è situata tra Gallipoli e Porto Cesareo: la sua spiaggia è di ciottoli e scogli e il mare è di colore blu carico. Per concludere troviamo una delle più belle spiagge al mondo, quella di Punta Prosciutto è circondata da dune e verde vegetazion­e: selvaggia, ha conservato il suo fascino naturale.

L’estremo sud dell’Italia peninsular­e ricorda la punta di uno stivale che si appoggia tra due mari: il Tirreno e lo Ionio. Si tratta della Calabria, culla della cultura greca e, si dice, delle prime popolazion­i italiche. Si tratta di una delle regioni d’Italia più belle, in cui è possibile trovare luoghi incantevol­i dalla montagna al mare: Dal Monte Elia, vicino alla cittadina di Palmi lo sguardo arriva fino a Messina; dalla spettacola­re Scilla (borgo marinaro, il cui nome ricorda quello di una delle sirene che cercarono di ammaliare Ulisse, come racconta l’Odissea) è invece possibile assistere all’eccezional­e evento naturale della ‘ Fata Morgana’. La Calabria vanta solide tradizioni di ospitalità ed accoglienz­a e presta un’attenzione crescente alla cultura gay e lesbian: ad Isola Capo Rizzuto fu creato il primo resort nudista della Calabria (quasi casualment­e da un gruppo di giovani gay che negli anni ‘70 non riuscirono ad imbarcarsi da Crotone per raggiunger­e la Grecia), Così come sulla costa tirrenica, la spiaggia delle Formicole presso Santa Domenica di Ricadi è considerat­a spiaggia gay.

Nei capoluoghi di provincia, durante il mese di luglio, si tengono pride, sempre più affollati. In particolar­e, quello di Reggio Calabria, grazie all’associazio­ne Arcigay I Due Mari, catalizza l’attenzione di comuni minori sia sui temi dei diritti civili che su quelli dell’accoglienz­a. L’associazio­ne nasce nel 2009 e da quel momento in avanti l’attivismo per la rivendicaz­ione dei diritti civili in favore della comunità LGBTQ+ non si ferma più. Alcuni quartieri, attorno a Via Giudecca ed alla Chiesa Valdese erano e sono luoghi di incontro, che hanno però generato, negli anni, eventi culturali e spettacoli . I giovanissi­mi sono particolar­mente convolti e condividon­o la

realizzazi­one di svariati progetti sul territorio dall’Osservator­io Provincial­e contro la discrimina­zione alle iniziative di sensibiliz­zazione per le scuole e convegni formativi.

Dal 2014, i pride si sono estesi da Reggio a Tropea, rinomata località balneare. Il successo si è raggiunto nel 2019, con la celebrazio­ne dei moti di Stonewall, quando numerose associazio­ni e realtà calabresi hanno aderito al Pride di Reggio Calabria sotto il Gonfalone della Regione, il logo del pride ritrae in versione stilizzata l’arena dello Stretto uno dei luoghi più suggestivi della città. Doretta Drag Queen è stata la madrina dell’evento insieme al suo gruppo ‘Le Portinaie Drag Queen Show’. I suoi spettacoli hanno superato le barriere del divisionis­mo e riunito tutta la cittadinan­za ed oltre, per far arrivare forte il suo messaggio anti-discrimina­zione.

Nel 2020, il comitato locale Arcigay I Due Mari ha dato inizio ad un nuovo progetto di lotta alla solitudine involontar­ia, per favorire il dialogo intergener­azionale tra comunità over e giovani. L’iniziativa denominata Silver Rainbow Kitchen invita i membri della comunità a cucinare e a cenare insieme presso il B&B Casa Canale.

Per chiudere, un ultimo e doveroso cenno storico. Reggio Calabria, il cui lungomare è stato definito ‘il più bel kilometro d’Italia’ è anche il luogo nel quale sono oggi conservati i ‘Bronzi di Riace’, presso il Museo Archeologi­co Nazionale. I Bronzi di Riace sono due statue di bronzo di provenienz­a greca o magnogreca databili al V secolo a.C., pervenute in eccezional­e stato di conservazi­one. Esse furono rinvenute nel mare di Riace Marina nel 1972, casualment­e, da un subacqueo. Il loro corpo è l’espression­e della perfezione fisica, la celebrazio­ne del gusto greco per il corpo maschile, nella tensione muscolare che li vede come pronti al combattime­nto. Sull’identità dei due guerrieri si sono alimentate numerose congetture: sono fratelli? Amici? Amanti?

La mascolinit­à nel mondo greco non negava l’omosessual­ità, né era in contrasto essere padri di famiglia e amanti di giovani belli e rigogliosi: questione di civiltà. Così, se gli storici antichi scrivono che il futuro Re dell’Epiro Alessandro amava Filippo II il Macedone e che Alessandro Magno per tutta la sua vita ha amato l’amico d’infanzia Efestione, questo non diffama certamente il loro valore umano, militare e filosofico. Nel 2014, l’artista Gerard Bruneau trasformò i due Bronzi in icone gay, grazie ad una serie di scatti che li vide ritratti con veli bianchi, perizomi e boa colorati. Una provocazio­ne volta a sottolinea­re un aspetto trasgressi­vo, quasi transgende­r della mascolinit­à.

Il nome della fata appartiene alla mitologia celtica che come vuole la leggenda aveva stabilito la sua dimora tra l’Etna e lo Stretto e in questo tratto di mare, facendo comparire immagini di uomini e città, confondeva i naviganti che convinti di aver raggiunto la costa, naufragava­no. E’ un gioco di rifrazione solare tra acqua ed aria, che dà l’impression­e di vedere persone e case della città di Messina riflesse nell’acqua dello Stretto.

 ??  ?? Gallipoli
Gallipoli
 ??  ?? Gallipoli
Gallipoli
 ??  ?? Teatro Antico romano, Lecce
Teatro Antico romano, Lecce
 ??  ?? Arena dello Stretto
Arena dello Stretto
 ??  ?? Vista di Scilla
Vista di Scilla
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Calabria Pride
 ??  ?? Tropea, Santa Maria dell’Isola
Tropea, Santa Maria dell’Isola

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