Sale e Pepe

Tournedos alla Rossini

UN PIATTO SOPRAFFINO FIRMATO DA UNO DEI PIÙ GRANDI OPERISTI DELLA STORIA DELLA MUSICA, CHE SI DEDICAVA CON PASSIONE ANCHE ALLA CUCINA

- Di Miriam Ferrari, foto di Mihele Tabozzi, in cucina Antonella Pavanello, scelta del vino Sandro Sangiorgi

Un piatto sopraffino firmato da un grande musicista ��������������������

Gioacchino Rossini, aveva modi da vero signore. Bon vivant, come lo definivano gli amici, ed esperto gourmand, oltre che grande musicista (1792 – 1868), era un assiduo frequentat­ore di ristoranti e aveva l’abitudine, quando entrava in un locale, di salutare stringendo la mano al maître, al sommelier e a tutti i camerieri. Senza disdegnare, prima di sedersi al suo tavolo, di entrare nelle cucine per fare omaggio allo chef. La visita non era del tutto disinteres­sata perché da lì poteva prendere ispirazion­e per mettersi ai fornelli e creare le sue specialità.

Dedicato a Rossini, questo piatto contiene quanto di più voluttuoso si possa desiderare: tra i rossi di razza che potrebbero far bene, scegliamo Olmo dell’azienda Valturio, un Montepulci­ano della provincia di Pesaro, ottenuto nella zona del Montefeltr­o e caratteriz­zato da un’espression­e ricca e opulenta, più occupato a custodire fino all’ultimo momento utile la fragrante grassezza delle carni che a contrastar­la, così da lasciare al tartufo libero spazio per esibire la sua radicale intensità.

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