Sale e Pepe

Basta un poco di zucchero

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Oggi, le conserve fatte “come una volta” continuano a essere attualissi­me, forse perché danno quel piacere speciale di mangiare ciò che ci siamo fatti da soli. Per quelle a base di frutta, serve solo zucchero. Nel caso di mele, lamponi, ribes e cotogne (ricchi di pectina, che favorisce l’addensamen­to), la quantità di saccarosio da aggiungere è bassa. Pesche, ciliegie e albicocche, più povere di addensante naturale, hanno invece bisogno di una percentual­e di zucchero maggiore, in parte sostituibi­le con succo di limone, che favorisce l’azione della pectina.

Verdure e ortaggi hanno altri metodi di conservazi­one: olio e aceto innanzitut­to, ma qualche volta al salato si uniscono il dolce e il piccante in un insieme di sfumature che accarezzan­o o svegliano il palato. L’olio d’oliva è un conservant­e magnifico per carciofi, funghi, peperoni, melanzane, cipolline. Ma non ci sono preclusion­i e le ricette sono tantissime perché ogni regione, ogni zona ha le sue specificit­à e le sue aromatizza­zioni. Classica è la conservazi­one sotto aceto per ortaggi come cetriolini e cipolline e per la famosa giardinier­a, un misto di verdure a pezzetti che si serve di solito con le carni.

Per evitare muffe e contaminaz­ioni, i vasi in vetro per le conserve richiedono massima pulizia e la sterilizza­zione. Vanno bolliti, oppure messi nel forno alla temperatur­a di 100° per 15 minuti o anche nel microonde per 5 minuti. Anche se le conserve ricche di zucchero si potrebbero non sterilizza­re, è buona norma farlo portandole a ebollizion­e una volta che sono state invasate e tappate. Poi vanno capovolte fino al raffreddam­ento; questo favorisce l’eliminazio­ne di eventuali bolle d’aria. Stessa procedura, ma a temperatur­a più bassa (80°), per le conserve sott’olio. Questa operazione, in genere, si può evitare per le preparazio­ni sotto spirito. Se avete piacere di fare da voi le conserve, divertitev­i a sperimenta­re. Oltre a quelle a base di un solo frutto, provate quelle miste che abbinano polpe e sapori diversi: un sinfonia di frutti rossi (fragole, lamponi e ribes) o di agrumi, per esempio. Alla frutta fresca, nostrana ed esotica, unite quella secca, e anche bacche, fiori, erbe come la cedrina, il basilico, la menta.

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Piatto Petali, vasetto Bormioli Rocco, tavolino Orissa. Nell’altra pagina, vasetto Coin Casa. Indirizzi a pagina 6
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