Sale e Pepe

Cin cin alle seppie

SI BRINDA CON BIANCHI DELICATI QUANDO LE SEPPIE SONO PROTAGONIS­TE NELLE RICETTE MENO ELABORATE. ROSSI E ROSATI INTENSI PER LE PREPARAZIO­NI PIÙ COMPLESSE

- Di Sandro Sangiorgi, a cura di Monica Pilotto

A OGNI RICETTA IL SUO VINO

L’accostamen­to del vino alle seppie e alle seppioline non si discosta molto dalla norma che, in generale, riguarda i molluschi come il calamaro, il totano e il polpo. Si scelgono bianchi delicati, vedi il Pinot Bianco e il Vermentino dei Colli di Luni, quando le ricette e le cotture mostrano la delicata freschezza della materia prima. Preferiamo vini più intensi, talvolta anche rosati e rossi mediterran­ei, quali sono quelli di Cirò e del Salento, se le preparazio­ni sono intense e complesse. Nell’approfondi­re la conoscenza delle seppie, abbiamo rilevato che non perdono la tenerezza della fibra anche dopo cotture prolungate, a differenza di altri cefalopodi che si rivelano più tenaci e croccanti. Tutto questo al netto delle loro dimensioni: una seppia atlantica ha uno spessore maggiore; le seppioline del Tirreno meritano di finire crude nella pasta mentre la ripassiamo in padella.

QUESTIONE DI CORPO

Se si parla di fibra, entra in gioco la dimensione tattile del vino. Non basta quindi che il liquido odoroso abbia una buona vitalità, una generosa sensazione alcolica ed eventualme­nte, per alcuni bianchi, rossi e rosati, un po’ di tannino utile a sgrassare; conta molto la qualità del corpo, come si distende sulla lingua e diventa partecipe di ciò che il cibo ha appena lasciato in eredità. Quando acquistiam­o prodotti adatti alle seppie e alle seppioline come la Passerina marchigian­a, il Manzoni Bianco trevigiano, il Catarratto siciliano e le specialità della Costiera Amalfitana, accertiamo­ci attraverso l’assaggio o confrontan­doci con il venditore, che questi vini abbiano un gusto naturale e integro, così da condivider­e davvero il piacere del cibo. Una discrimina­nte è se nella ricetta si usa l’inchiostro contenuto nella sacca del mollusco. Il nero dona maggiori densità e dolcezza, interagend­o bene con ingredient­i dal sapore amaricante e richiedend­o così vini più incisivi come il Pigato, il Sauvignon, il Trebbiano toscano e la Falanghina campana vinificata sulle bucce.

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