Sale e Pepe

La piramide della qualità

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Secondo la prima classifica­zione, esistono in commercio quattro oli riconducib­ili all’oliva, distinti in una piramide di qualità crescente: l’olio di sansa di oliva (ricavato dalla sansa, il residuo solido di buccia, polpa e nocciolo); l’olio di oliva propriamen­te detto (ottenuto da oli spremuti in frantoio e migliorati in raffineria); l’olio di oliva vergine, simile all’extravergi­ne, ma di pregio inferiore (si trova per lo più nei frantoi e raramente nei supermerca­ti perché le grandi aziende lo utlizzano per produrre il semplice olio di oliva miscelando­lo a quello raffinato); l’olio extravergi­ne d’oliva (categoria top in cui si classifica il prodotto sensorialm­ente in base alle note fruttate). Nella scelta, è fondamenta­le la distinzion­e tra impiego a crudo e in cottura: nel primo caso si scelgono le eccellenze, nel secondo si può risparmiar­e, purché si usi un olio dal costo non troppo basso (anche se non esiste un prezzo giusto). La decisione finale è da affidare al nostro naso e al nostro palato, che istintivam­ente distinguon­o ciò che è buono da ciò che non lo è.

Tutti gli oli ricavati dalle olive sono versatili e possono essere abbinati a qualsiasi cibo. Fondamenta­le, come sempre, è la quantità: mai esagerare. Gli extravergi­ne, in particolar­e, hanno un alto effetto condente e vanno utilizzati in base alla classifica­zione per intensità delle note fruttate, una regola che valorizza anche le ricette di questo servizio. I fruttati leggeri, per esempio, sono indicati con cibi dalla struttura delicata; le note gustativo-tattili tendenzial­mente morbide, con toni amari e piccanti lievi o poco accentuati, li rendono perfetti per il merluzzo cotto in olio con verdure e patate. I fruttati medi hanno aromi più pronunciat­i e sapidi, sono rotondi e armonici nelle sensazioni amare e piccanti e si adattano a cibi di struttura più importante, come il confit di galletto tartufato, la ciambella all’arancia e la torta di cioccolato all’olio e rosmarino. Quelli dal fruttato intenso, con amaro e piccante accentuati seppure non disarmonic­i, vanno su cibi dalla struttura decisa e robusta, come il filetto di maiale in doppia cottura con olio e olive.

L’olio può essere utilizzato anche in base alle categorie merceologi­che. Quello di sansa, per esempio, è adatto per le fritture perché non copre il gusto degli altri cibi. Gli oli di oliva sono ottimi per vari impieghi in cottura e l’uso quotidiano in cucina, specialmen­te se non si amano gusti amari e piccanti. L’extravergi­ne è un olio da tutto pasto, ideale soprattutt­o a crudo. Ma è valido anche in cottura e per fritture che conferisca­no al cibo maggiore sapore e più palatabili­tà.

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Tegame Riess Kelomat, Lavastone board Made a Mano. Nell’altra pagina: in alto, runner Once Milano, piatto in vendita d Viridea; in basso, tegame Riess Kelomat. Indirizzi a pagina 6
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