Sale e Pepe

L’arrosto e i suoi calici

DECISIVI PER LA SCELTA DEL VINO SONO TEMPI DI COTTURA E SPECIALITÀ DELLA CARNE. DA PRIVILEGIA­RE ROSSI INTENSI MA POCO CORPOSI

- Di Sandro Sangiorgi, a cura di Monica Pilotto

ha una succulenza da proteggere. Allo stesso modo, le altre carni conservano una fresca integrità tattile, i grassi sono semplici, perché non elaborati da una lunga cottura, e al massimo si può parlare di una superficia­le untuosità dovuta ai condimenti finali, da affrontare con rossi più eleganti che corposi. Andranno bene le versioni del Nebbiolo ottenute nel Nord Piemonte - sono adatte Boca, Bramaterra e Lessona - il Pinot Nero dell’alto Adige, il Chianti Rufina, il Cabernet Franc di Bolgheri e il Pignolo del Friuli Venezia Giulia.

CON LE PATATE BIANCHI E ROSÉ

Le patate donano un sapore quasi neutro, con una lieve intonazion­e dolce che si fonde con la morbida tattilità ottenuta dalla cottura. Per questo motivo nelle ricette c’è spesso un elemento pungente, affumicato o piccante, che evita uno stucchevol­e eccesso di rotondità. Come la pasta, le patate hanno il potere di diluire gli ingredient­i che le accompagna­no, di conseguenz­a vi si abbinano prodotti dalla forza moderata e dallo sviluppo graduale, abili a incontrare il sapore omogeneo dei cibi e a offrire solo alla fine un tocco di acidità o di tannino utile a pulire l’eventuale grasso residuo. Per i soli piatti di patate, tra i vini bianchi indichiamo il Pinot Grigio e la Ribolla dell’oriente friulano, perfetti su ricette a base vegetale; il Cerasuolo d’abruzzo della montagna aquilana, in particolar­e quello originato nell’area di Sulmona, è il migliore nel sentire e gratificar­e l’energia terragna dei tuberi; il Sangiovese della provincia di Pesaro si distingue per la finezza della stoffa gustativa e ci permette di godere della tenerezza della patata, soprattutt­o se accompagna­ta dal battuto di maiale.

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