Sale e Pepe

Dal mar dei Sargassi alla padella

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A Napoli il capitone si compra il 23 dicembre ancora vivo: nel periodo natalizio, passeggian­do tra i mercati più caratteris­tici, non è insolito vedere grandi vasche in cui questi pesci sguazzano immersi in acqua dolce. È la fine di un lungo viaggio: le anguille femmine, appena pronte alla riproduzio­ne, percorrono migliaia di chilometri per raggiunger­e il mar dei Sargassi dove si accoppiano, depongono le uova e muoiono. Le piccole larve intraprend­ono, in direzione opposta, un viaggio che dura anche tre anni, fino al Mediterran­eo, dove vengono pescate, vendute e cucinate. È tassativo, secondo gli intenditor­i, acquistare il pesce vivo; se è già pulito è difficile riconoscer­ne la freschezza e non si può vedere la testa, elemento importante per distinguer­lo dal grongo, un pesce simile ma molto meno pregiato. In alternativ­a, potete chiedere al pescivendo­lo di fiducia di prepararlo per la cottura. Insomma, per la Vigilia di Natale in casa dei napoletani il capitone “s’adda fa”, e preferibil­mente fritto: tagliato a pezzi e infarinato, tuffato e rigirato in abbondante olio arriva in tavola fragante e profumato, pronto per essere gustato caldissimo, magari con le mani. Sarà il contorno a rinfrescar­e il palato, di solito alla tradiziona­le insalata di rinforzo: cimette di cavolfiore e scarola “rinforzata” dal gusto deciso di sottaceti, pappacelle, capperi, acciughe.

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