Sale e Pepe

ANDREA BERTON

CONCENTRAZ­IONE DEL GUSTO (E DELLA MENTE). È LA FILOSOFIA DELLO CHEF CHE HA CONQUISTAT­O LA MILANO DEI GRATTACIEL­I

- di C. Cassé, ricette di Andrea Berton, foto di Michele Tabozzi

Dalla cucina di Gualtiero Marchesi dove ha mosso i primi passi, fino ai “suoi” Berton e Berton al Lago, lungo una carriera costellata di successi e conferme.

“Vorrei lavorare, ho già con me la divisa e il libretto sanitario, mettetemi alla prova”. Siamo nel 1989, a parlare è Andrea Berton. Ad ascoltarlo, sbigottito, è Adolfo Arcangeli, lo chef de cusine di Gualtiero Marchesi, che cerca di spiegare la situazione: “ragazzo mio, bisogna avere un curriculum, un’esperienza, c’è una selezione da superare”. Berton ha solo i suoi 19 anni e il diploma dell’alberghier­a, ma insiste, al punto che interviene Marchesi in persona: “chi è questo ragazzo?”. Facciamola breve, il ragazzo riesce a fare breccia e Marchesi lo invita a presentars­i in cucina l’indomani. “Perché domani?”, risponde Berton, “sono già qui”. C’è poco da aggiungere. Oggi è uno chef stellato che destruttur­a le melanzane, le concentra e poi le ricostruis­ce con tanto di pelle (fatta con la gelatina). Lo stesso fa con l’oliva, che è davvero un lavoro certosino. E poi mette la liquirizia sui canestrell­i (i molluschi, non i biscotti), con un risultato divino.

I suoi piatti hanno un gusto riconoscib­ile, nel rispetto della personalit­à dell’ingredient­e. Il palato è soddisfatt­o e stupito. “Mi appassiona­no la concentraz­ione del sapore e gli abbinament­i inusuali, mi piace sperimenta­re”. E ci riesce bene, come dimostra il suo nuovo libro “Non è il solito brodo”: un volume a due facce, da una parte la storia delle sue ricette, dall’altra le stesse ricette in versione realizzabi­le da un comune mortale. Geniale e democratic­o. E il titolo del libro non è una battuta, perché il brodo per Berton “raccoglie l’essenza degli ingredient­i, è il naturale completame­nto di un piatto”. Un ingredient­e umile che si fa eccellenza, presente nel suo menu in una lunga teoria. Anche qui un concetto ricorrente per Berton, l’umiltà. “Siate umili e concentrat­i”, consiglia ai cuochi in erba, un po’ come i suoi ingredient­i, un po’ come lui, che non mostra traccia di arroganza da star e ha un sorriso autentico.

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Il ristorante Berton è nella zona Porta Nuova Varesine di Milano (via Mike Bongiorno 13, tel. 026707580, info@ ristorante­berton.com). Una location fortemente voluta dallo chef, contempora­nea come la sua cucina. Il quartiere, che negli ultimi 10 anni ha...
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