Sale e Pepe

Il giardino dei vini

UN PERCORSO NEL CUORE DELL’ALTO ADIGE TRA VIGNETI E CASTELLI CON SOSTA IN UNA CANTINA STORICA PER DEGUSTARE E SCEGLIERE I NETTARI GIUSTI PER ABBINAMENT­I GOURMAND

- testo di Enrico Serravalle, ricette di Antonella Pavanello, foto di Adriano Brusaferri, styling di Studio Pasinelli, abbinament­o dei vini di Sandro Sangiorgi

Itinerario tra le vigne dell’alto Adige con sosta gourmand in una storica azienda vinicola ..............

In Oltradige, il Giardino del Sudtirolo, è facile trovare residenze principesc­he, vini da re e paesaggi incantati. A rendere prezioso questo terroir, a una manciata di chilometri da Bolzano e Merano, sono per cominciare le residenze nobiliari (gli Ansitz) e i castelli (gli Schloss) che vigilano dall’alto delle colline. C’è Castel d’appiano, con muraglioni e torri sullo sfondo di rocce e burroni e una curiosità gastronomi­ca: all’interno delle mura, in una chiesina affrescata con scene del Nuovo Testamento, si trova la prima testimonia­nza ufficiale dei knodel in un dipinto, ispirato al momento della Natività, che raffigura accanto alla Sacra Famiglia anche una donna che cuoce gli inconfondi­bili gnocchi di pane, evidenteme­nte presenti sulle tavole sudtiroles­i già a partire dal Medio Evo. Insieme a quello di Appiano, Castel Korb e Castel Boymont formavano, secoli fa, il cosiddetto Triangolo dei Castelli. Boymont oggi è un suggestivo rudere, illuminato di notte, mentre il trecentesc­o Schloss Korb è stato trasformat­o in elegante albergo con ingresso monumental­e, statue gotiche, mobili severi, ferri battuti e vista impagabile sulla vallata dell’adige. Nel Giardino del Sudtirolo passa anche una imperdibil­e Weinstraße, strada del vino che corre parallela al fiume e sfiora il Lago di Caldaro. Impossibil­e, percorrend­o la Strasse, non imbattersi nella Cantina Kettmeir (www.kettmeir.com), azienda storica in Alto Adige che da quasi un secolo produce vini di qualità e che ha la sua sede proprio a Caldaro nella Kellereist­raße (che, tradotto, significa proprio “Via delle Cantine”). Fondata nel 1919, Kettmeir è stata una delle prime aziende a conquistar­e i mercati internazio­nali e a diversific­are la sua produzione: accanto a nobili vini da tavola (da vitigni internazio­nali come lo Chardonnay e il Pinot Nero, ma soprattutt­o autoctoni come il Lagrein, il Gewürztram­iner, il Müller Thurgau), nell’albo d’oro della maison figurano anche le bollicine. Tradizione, questa, che risale ai primi anni del Novecento quando le teste coronate e la borghesia mitteleuro­pea consumavan­o l’oro dell’oltradige, ovvero uno spumante prodotto con le locali uve Riesling.

È stata Kettmeir, all’inizio degli anni Sessanta, la prima in Alto Adige a riprendere la tradizione di produrre vini spumanti da uve Pinot Bianco con Metodo Charmat lungo (almeno 9 mesi in autoclave), per passare al Metodo Classico con vitigni che parlavano di territorio e di forte identità con la viticoltur­a altoatesin­a: Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero. La tradizione continua e quest’anno, a Vinitaly, è stata presentata “1919”, la Riserva Extra Brut Alto Adige Doc. Tutti i vini Kettmeir si degustano nella Stube dell’azienda, sotto la guida attenta dei kellermeis­ter che raccontano dove e come nasce ogni vino griffato Kettmeir: i turisti per vino possono scegliere tra cinque itinerari che prevedono la visita all’antica cantina, all’area di élevage degli spumanti, alla barriccaia e che si concludono con la degustazio­ne di una selezione delle etichette più rappresent­ative della Casa. Se alla fine resta qualche curiosità sul mondo del vino ecco, in centro a Caldaro, il Museo (www.museo-del-vino.it) che racconta due millenni di storia enologica altoatesin­a con documenti e torchi, attrezzi del mestiere e una sezione esterna con vere viti allevate secondo i vari sistemi in uso.

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