Sale e Pepe

A PROPOSITO DI VINI

LA PARTE DI CARNE, LA MARINATURA E IL CONTORNO DETERMINAN­O LE GIUSTE NOTE ALCOLICHE DEGLI ABBINAMENT­I. CON ALCUNE SORPRESE

- di Sandro Sangiorgi, a cura di Monica Pilotto

I consigli del sommelier Calici da tagliata ......................

L’IMPORTANZA DEL TAGLIO Il termine controfile­tto non indica un taglio preciso della carne bovina, può essere sia la lombata, conosciuta anche come “fiorentina senz’osso”, sia lo scamone. La differenza c’è: la prima è più tenera e marezzata, quindi più gustosa; il secondo ha una bella tensione ed è più tenace. Quando vogliamo accostare il vino alla tagliata è importante sapere che parte abbiamo usato. La lombata predilige rossi capaci di un contrasto puntuale, dotati di buona acidità e moderati nel tannino, come le ver- Tutto questo al netto della marinatura e del possibile contorno che accompagna la tagliata, perché appena introducia­mo nuovi ingredient­i otteniamo un alleggerim­ento delle sensazioni, come se la forza della carne si fosse già un po’ “consumata”, risultando quindi meno impegnativ­a. La rucola della versione classica, ad esempio, contiene un potere di contrasto delle sensazioni morbide e grasse, inoltre aggiunge un ulteriore elemento di pulizia come il retrogusto amaricante e richiede un vino che sappia avvolgere con pazienza: perfetto il Merlot quando è ottenuto in zone calde. Possiamo servire anche rosati gentili e generosi, vedi quelli di Bolgheri e della Maremma grossetana, qualora il piatto contenga elementi piccanti e speziati. Resta inoltre salda la regola di accostare alla carne il medesimo tipo di vino usato per la marinatura, così da riprendere il filo delle percezioni. Non è da escludere perciò anche il matrimonio con bianchi consistent­i come il Gambellara, il Frascati e il Grillo. Qualora infine alla tagliata si affianchi una salsa densa e cremosa, è il momento di rossi dal tannino nobile come il Nebbiolo delle Langhe, l’aglianico avellinese e il siciliano Faro, ottenuto con Nerello Mascalese. sioni giovanili del Chianti Rufina, del Teroldego e del Montepulci­ano d’abruzzo. Allo scamone abbiniamo invece rossi più incisivi come il Sangiovese di Romagna, il Rosso di Montalcino e il Chianti della parte meridional­e della zona Classica. OLTRE LA CARNE C’È DI PIÙ

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