Sale e Pepe

CURIOSITÀ IN PILLOLE

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Il rabarbaro è ricco di sostanze benefiche, concentrat­e soprattutt­o nel rizoma, un rigonfiame­nto all’altezza delle radici. Decotto, o ridotto in polvere, è particolar­mente indicato per i disturbi dell’apparato digerente. Coltivato nell’orto è un efficace antiparass­itario.

In cucina vanno utilizzate solo le coste centrali del rabarbaro, più tenere; le sue foglie vanno sempre eliminate perché contengono sostanze tossiche, tra cui l’acido ossalico. La pianta del rabarbaro, originaria della Cina e del Tibet, in Europa veniva coltivata dalle popolazion­i barbariche: il suo nome infatti deriva dal termine “ra” e “barbaros” che in greco significan­o pianta e barbaro, ossia straniero. Importata in Inghilterr­a, gli inglesi la utilizzaro­no a lungo a scopo medico, solo nel ‘700 iniziarono a cucinare le sue coste aggiungend­o però molto zucchero per stemperarn­e il gusto amaro.

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