Favignana
Sull’isola siciliana fra mille tonalità di azzurro, mentre la cucina parla di tonni e aragoste
Sono i colori incantati dei suoi tramonti, la trasparenza delle sue acque, i profumi intensi dei giardini nascosti e la sua bellezza scontrosa ad aver reso famosa Favignana. Tagliata su misura per vacanze intelligenti e slow, l’isola promette (e mantiene) passeggiate, immersioni, nuotate e incontri ravvicinati con la buona tavola. Appena sbarcati dal traghetto, che in poche manciate di minuti collega Trapani a Favignana, ci si rende conto che il centro storico del paese è miracolosamente scampato alla cementificazione selvaggia ed è, ancora oggi, un’infilata di vecchie case (quelle dei tonnaroti), di abitazioni borghesi e di palazzotti gentilizi (come quello, all’imbocco del paese, appartenuto ai Florio) indecisi tra il neogotico e il Liberty.
TONNO MARINATO CIPOLLATO (ristorante Due colonne)
PER 4 PERSONE 500 g di tonno fresco in 4 fette - 2 grosse cipolle rosse - farina - olio extravergine d’oliva - 1 tazza di aceto bianco - un cucchiaio di miele - una manciata di pistacchi tritati - sale - pepe
1 Sbucciate le cipolle, affettatele e fatele rosolare con poco olio per 2 minuti, poi unite l’aceto, il miele, un pizzico di sale, una macinata di pepe e fatele stufare finché sono trasparenti, bagnando di tanto in tanto con poca acqua.
2 Sgocciolate le fette di pesce, infarinatele e friggetele in un tegame con abbondante olio 2-3 minuti per parte; regolate di sale. Trasferitele in un piatto, copritele con le cipolle, avvolgetele con la pellicola trasparente e lasciate insaporire per mezz’ora, quindi spolverizzate con i pistacchi tritati e servite.
FACILE Preparazione 15 minuti
Cottura 30 minuti
280 cal/porzione
Pestate in un mortaio 3 spicchi d’aglio sbucciati, trasferiteli in una ciotola con 1 kg di pomodorini tagliati a pezzetti e schiacciati con una forchetta. Condite con olio extravergine d’oliva, sale, pepe e aggiungete un mazzetto di basilico sminuzzato. Lasciate la preparazione a macerare per una decina di minuti, poi coprite con acqua fredda e tenete in frigo per almeno mezz’ora Tagliate il pane a dadini, unitelo alla zuppa, aspettate ancora 10 minuti e servite.
SALAMURECI (bar del Corso)
Ma, diciamolo, a Favignana non si viene per cercare suggestioni artistiche: l’appeal dell’isola è nella sua natura, nelle minuscole baie ritagliate dal vento tra faraglioni e scogli, nelle piccole spiagge e nel mare dalle cinquanta sfumature di blu che non ha niente da invidiare a destinazioni più esotiche. Per scoprire le calette più belle basta avere pazienza, inforcare una bicicletta o seguire a piedi sentieri che si perdono tra le vecchie cave scavate dai pirriaturi (lavoratori della pietra) e oggi diventate giardini di melograni, palme, agrumi. Nei suoi secoli d’oro Favignana, infatti, ha rifornito di blocchi di tufo Fenici, Romani e Arabi che si sono avvicendati sulle sue coste. Oggi le cave in riva al mare (nella zona delle Tufare) regalano bizzarre piscine, anche se la costa più bella di Favignana è quella di Cala Rossa, una grande baia disseminata di scogli che si affacciano su uno specchio color smeraldo. Poco lontano, sempre sulla costa orientale, un’altra destinazione è la Grotta del Bue Marino, che tra cunicoli, anfratti e terrazze a picco assicura solitudine, silenzio e relax. Proseguendo, tra le “discese a mare più accessibili”, ci sono Cala Azzurra e Cala Grande, a ridosso del monte Santa Caterina, sulla cui cima una vecchia fortezza normanna controlla il panorama. Le coste dell’isola a forma di farfalla (così la disegnò il pittore Salvatore Fiume) hanno una doppia personalità e quelle della parte occidentale sono decisamente più selvagge, costellate da spiagge di sabbia o ciottoli, calette e alte scogliere. Anche qui il mare è da cartolina in 3D: l’acqua di Cala Pirreca segnalata dall’isola del Preveto ha i colori cangianti che variano dal verde scuro della Posidonia al turchese brillante, Cala Rotonda è quasi un porto naturale con acqua azzurro pastello, circondata da rocce bianche e divisa in due dall’arco di Ulisse; Punta Sottile è orlata da un’insospettabile pineta e Cala del Pozzo, si scopre percorrendo un sentiero che si fa strada tra le rocce.