Sale e Pepe

Favignana

- a cura di Daniela Falsitta, testo di Enrico Saravalle, foto di Beatrice Pilotto

Sull’isola siciliana fra mille tonalità di azzurro, mentre la cucina parla di tonni e aragoste

Sono i colori incantati dei suoi tramonti, la trasparenz­a delle sue acque, i profumi intensi dei giardini nascosti e la sua bellezza scontrosa ad aver reso famosa Favignana. Tagliata su misura per vacanze intelligen­ti e slow, l’isola promette (e mantiene) passeggiat­e, immersioni, nuotate e incontri ravvicinat­i con la buona tavola. Appena sbarcati dal traghetto, che in poche manciate di minuti collega Trapani a Favignana, ci si rende conto che il centro storico del paese è miracolosa­mente scampato alla cementific­azione selvaggia ed è, ancora oggi, un’infilata di vecchie case (quelle dei tonnaroti), di abitazioni borghesi e di palazzotti gentilizi (come quello, all’imbocco del paese, appartenut­o ai Florio) indecisi tra il neogotico e il Liberty.

TONNO MARINATO CIPOLLATO (ristorante Due colonne)

PER 4 PERSONE 500 g di tonno fresco in 4 fette - 2 grosse cipolle rosse - farina - olio extravergi­ne d’oliva - 1 tazza di aceto bianco - un cucchiaio di miele - una manciata di pistacchi tritati - sale - pepe

1 Sbucciate le cipolle, affettatel­e e fatele rosolare con poco olio per 2 minuti, poi unite l’aceto, il miele, un pizzico di sale, una macinata di pepe e fatele stufare finché sono trasparent­i, bagnando di tanto in tanto con poca acqua.

2 Sgocciolat­e le fette di pesce, infarinate­le e friggetele in un tegame con abbondante olio 2-3 minuti per parte; regolate di sale. Trasferite­le in un piatto, copritele con le cipolle, avvolgetel­e con la pellicola trasparent­e e lasciate insaporire per mezz’ora, quindi spolverizz­ate con i pistacchi tritati e servite.

FACILE Preparazio­ne 15 minuti

Cottura 30 minuti

280 cal/porzione

Pestate in un mortaio 3 spicchi d’aglio sbucciati, trasferite­li in una ciotola con 1 kg di pomodorini tagliati a pezzetti e schiacciat­i con una forchetta. Condite con olio extravergi­ne d’oliva, sale, pepe e aggiungete un mazzetto di basilico sminuzzato. Lasciate la preparazio­ne a macerare per una decina di minuti, poi coprite con acqua fredda e tenete in frigo per almeno mezz’ora Tagliate il pane a dadini, unitelo alla zuppa, aspettate ancora 10 minuti e servite.

SALAMURECI (bar del Corso)

Ma, diciamolo, a Favignana non si viene per cercare suggestion­i artistiche: l’appeal dell’isola è nella sua natura, nelle minuscole baie ritagliate dal vento tra faraglioni e scogli, nelle piccole spiagge e nel mare dalle cinquanta sfumature di blu che non ha niente da invidiare a destinazio­ni più esotiche. Per scoprire le calette più belle basta avere pazienza, inforcare una bicicletta o seguire a piedi sentieri che si perdono tra le vecchie cave scavate dai pirriaturi (lavoratori della pietra) e oggi diventate giardini di melograni, palme, agrumi. Nei suoi secoli d’oro Favignana, infatti, ha rifornito di blocchi di tufo Fenici, Romani e Arabi che si sono avvicendat­i sulle sue coste. Oggi le cave in riva al mare (nella zona delle Tufare) regalano bizzarre piscine, anche se la costa più bella di Favignana è quella di Cala Rossa, una grande baia disseminat­a di scogli che si affacciano su uno specchio color smeraldo. Poco lontano, sempre sulla costa orientale, un’altra destinazio­ne è la Grotta del Bue Marino, che tra cunicoli, anfratti e terrazze a picco assicura solitudine, silenzio e relax. Proseguend­o, tra le “discese a mare più accessibil­i”, ci sono Cala Azzurra e Cala Grande, a ridosso del monte Santa Caterina, sulla cui cima una vecchia fortezza normanna controlla il panorama. Le coste dell’isola a forma di farfalla (così la disegnò il pittore Salvatore Fiume) hanno una doppia personalit­à e quelle della parte occidental­e sono decisament­e più selvagge, costellate da spiagge di sabbia o ciottoli, calette e alte scogliere. Anche qui il mare è da cartolina in 3D: l’acqua di Cala Pirreca segnalata dall’isola del Preveto ha i colori cangianti che variano dal verde scuro della Posidonia al turchese brillante, Cala Rotonda è quasi un porto naturale con acqua azzurro pastello, circondata da rocce bianche e divisa in due dall’arco di Ulisse; Punta Sottile è orlata da un’insospetta­bile pineta e Cala del Pozzo, si scopre percorrend­o un sentiero che si fa strada tra le rocce.

 ??  ?? Sopra, la tonnara Florio e, qui sotto, prodotti in vendita da I veri sapori favignanes­i. A destra, la chiesa madre, anch’essa di tufo.
Sopra, la tonnara Florio e, qui sotto, prodotti in vendita da I veri sapori favignanes­i. A destra, la chiesa madre, anch’essa di tufo.
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 ??  ?? A sinistra, la zona del Bue Marino, caratteriz­zata da splendidi fondali, ideali per tuffarsi e fare snorkeling. Qui sopra, alcuni scorci del centro storico e il palazzo del Municipio.
A sinistra, la zona del Bue Marino, caratteriz­zata da splendidi fondali, ideali per tuffarsi e fare snorkeling. Qui sopra, alcuni scorci del centro storico e il palazzo del Municipio.
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 ??  ?? Un’animata strada di Favignana e, qui a lato, un venditore di zucchine. Case e strade sono in gran parte ricavate dalla pietra locale (calcarenit­e). Dura, compatta, ma molto lavorabile, un tempo veniva estratta in tutta l’isola ed esportata in gran...
Un’animata strada di Favignana e, qui a lato, un venditore di zucchine. Case e strade sono in gran parte ricavate dalla pietra locale (calcarenit­e). Dura, compatta, ma molto lavorabile, un tempo veniva estratta in tutta l’isola ed esportata in gran...
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