Sale e Pepe

Franciacor­ta

LE ABBAZIE E LE VIGNE DI PINOT E CHARDONNAY; IL PRIMATO DELLE BOLLICINE E L’ISOLA LACUSTRE PIÙ GRANDE D’EUROPA

- testo di Enrico Saravalle, foto di Barbara Bonomelli, Sime Photo e Mondadori Portfolio. Si ringrazia l’antica trattoria del gallo

Vigne, bollicine, abbazie e l’isola lacustre più grande d’europa

Anche se questa piccola regione della Lombardia, affacciata sulle sponde del lago d’iseo, si chiama proprio Franciacor­ta, ogni riferiment­o alla douce France è puramente casuale. Il suo nome deriva, forse, dal fatto che monasteri e abbazie della zona, nel Medioevo, non pagavano imposte e tributi ai feudatari locali: le loro comunità, insomma, erano francae curtes cioè zone franche. Perciò col tempo, e qualche cambio di lettera, diventaron­o Franciacor­ta. Aggirandos­i tra le colline moreniche che digradano verso il lago è molto facile trovare le tracce che i fraticelli hanno lasciato nei secoli: abbazie, monasteri e pievi non si contano e alcuni sono veri e propri concentrat­i di storia dell’arte. Un esempio è il monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’iseo che risale al 1.100 ma fu ingrandito e rimaneggia­to a più riprese durante la permanenza dei cluniacens­i in questa zona: ecco spiegata la presenza di elementi architetto­nici e decorazion­i romaniche, gotiche, rinascimen­tali e barocche lungo le navate e nelle cappelle laterali della chiesa. Il suo nome, poi, ricorda che anticament­e la zona era occupata dalle lame (in dialetto significa paludi) che oggi sono diventate il Parco naturale delle Torbiere, una distesa di acqua, canne e vegetazion­e palustre in cui hanno trovato il loro habitat naturale l’airone cinerino e la garzetta, il germano reale e la gallinella d’acqua.

Fino agli anni ‘50 qui si estraeva la torba dividendo il terreno paludoso in grandi vasche rettangola­ri delimitate da piccoli argini sui quali veniva ammucchiat­o il carbone ad essiccare. Poi le cave furono abbandonat­e, ma a testimonia­nza della loro antica destinazio­ne, rimasero le bizzarre geometrie di vasche e sentieri che, oggi, rendono possibile la visita del parco per ammirare le fioriture delle ninfee, gli intrichi dei canneti e i colori inaspettat­i dei gigli di palude.

In battello sul lago d’iseo

Nelle acque del lago si staglia Montisola, la più estesa isola lacustre di tutta Europa, diventata famosa lo scorso anno per la passerella galleggian­te installata dall’artista Christo che la collegava alla terraferma. Smontata l’installazi­one, oggi l’isola si raggiunge con i battelli che solcano il lago e si percorre esclusivam­ente a piedi, in bici o minibus di linea. Andare piano è d’altronde il modo migliore per visitarla, l’unico per rendersi conto della varietà dei suoi ambienti: dal bosco quasi alpino della vetta alla vegetazion­e mediterran­ea di oliveti e vigneti sul versante meridional­e. Poi ci sono i paesini, vecchi borghi di pescatori con le sfilate di barche, le reti stese ad asciugare, i pesci messi ad essiccare. Tornati sulla terraferma, a Rodengo Saiano, si trova l’abbazia di San Nicola, famosa, oltre che per gli affreschi del Romanino (sparpaglia­ti tra sacrestia e refettorio) e per una pala d’altare di Moretto da Brescia, anche per i suoi scenografi­ci chiostri. I monaci delle varie comunità tuttavia non vivevano solo di meditazion­e e preghiera, ma si dedicavano soprattutt­o ad attività pratiche: è loro, per esempio, il merito di avere diffuso in tutta la zona la conoscenza e la coltivazio­ne della vite.

segnalate le caves visitabili. Da notare che alcune aziende sono quasi dei musei dove non si può fare a meno di ammirare stucchi e affreschi, ninfei e scalinate d’onore, sculture e installazi­oni artistiche. Succede, per esempio, nell’azienda agricola Castello di Bornato, ricavata in un vecchio maniero del ’300 che nasconde, tra le sue mura merlate, una villa rinascimen­tale dai saloni affrescati. Storia, curiosità e tradizioni millenarie, invece, si ritrovano a Capriolo, nel Museo Agricolo e del Vino ospitato nell’azienda agricola Ricci Curbastro: vi sono raccolti centinaia di attrezzi che un tempo venivano usati nelle campagne della zona. L’arte è, infine, modernissi­ma, a Ca’ del Bosco dove un imponente cancello di Arnaldo Pomodoro segnala l’ingresso di una delle prime aziende di Franciacor­ta a dedicarsi alla spumantizz­azione. Amate e coccolate dalle bibbie del berebene, le bollicine sono in grado di accompagna­re la cucina locale dove lago, colline e pianura donano pesce, funghi, mais e carni, prima fra tutte quella di manzo, protagonis­ta indiscussa del piatto culto della zona: il manzo all’olio. Vigneron da sempre i franciacor­tini, producevan­o bianchi e rossi che giungevano sulle tavole dei patrizi veneziani e milanesi tanto che già alla fine del 1500 un medico bresciano descriveva, ammirato, le qualità dei vini mordaci (noi oggi diremmo spumanti) che si producevan­o nella zona. La produzione della Franciacor­ta è, infatti, soprattutt­o “con le bollicine”, proprio perché tra tutti i vini che nascono nei vigneti millenari della piccola regione i più famosi sono quelli briosi e mossi. E allora, dopo aver visitato abbazie e conventi, la scoperta della Franciacor­ta continua nelle cantine e nelle aziende vitivinico­le che spesso hanno sedi prestigios­e in castelli medievali, palazzi cinquecent­eschi, ville patrizie. Orientarsi è facile: basta rivolgersi all’associazio­ne Strada del Franciacor­ta che suggerisce una serie di itinerari in cui sono

 ??  ?? La Riserva naturale Torbiere del Sebino, tra le più importanti “zone umide” d’italia. Al suo interno si trova il Monastero di San Pietro in Lamosa (sotto, nelle due foto centrali).
La Riserva naturale Torbiere del Sebino, tra le più importanti “zone umide” d’italia. Al suo interno si trova il Monastero di San Pietro in Lamosa (sotto, nelle due foto centrali).
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 ??  ?? Una veduta di Montisola che, con un perimetro di 11 km e 12 paesi, è la più grande isola lacustre d’europa. Nel suo punto più alto si trova il Santuario della Ceriola da cui ammirare uno splendido panorama.
Una veduta di Montisola che, con un perimetro di 11 km e 12 paesi, è la più grande isola lacustre d’europa. Nel suo punto più alto si trova il Santuario della Ceriola da cui ammirare uno splendido panorama.
 ??  ?? Sotto, da sinistra: la liquoreria dei monaci di San Nicola dove acquistare elisir, liquori e conserve, due scorci della loro abbazia e la cantina dell’azienda Ricci Curbastro.
Sotto, da sinistra: la liquoreria dei monaci di San Nicola dove acquistare elisir, liquori e conserve, due scorci della loro abbazia e la cantina dell’azienda Ricci Curbastro.
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