Sale e Pepe

Mini Grand Tour

PICCOLA MAPPA DEI SITI ARCHEOLOGI­CI MENO CONOSCIUTI. DOVE AMMIRARE, COME I GRANDI VIAGGIATOR­I DELL’800, LE BELLEZZE LASCIATE DA CIVILTÀ ANTICHE E QUELLE DEL PAESAGGIO. TRA STORIA, NATURA E DEGUSTAZIO­NI .

- di Paola Mancuso, ricette di Claudia Compagni, foto di Felice Scoccimarr­o, styling di Stefania Aledi

Tra siti archeogici e ricette di tradizione

Sono circa 240 le aree archeologi­che in Italia. Alcune sono meta di folle di appassiona­ti e non, come Pompei, che l’anno scorso ha superato, per la prima volta nella sua storia, i 3 milioni di visitatori. Altre sono meno conosciute, ma ugualmente ad alto potenziale evocativo. Se poi alle testimonia­nze di una storia antichissi­ma si aggiungono paesaggi mozzafiato e bontà enogastron­omiche, si può capire perché i turisti di oggi subiscono lo stesso fascino che ammaliò l’élite nordeurope­a che, a partire dal Settecento, si cimentava nel Grand Tour, lungo viaggio che prevedeva come tappa obbligata l’italia e i suoi tesori romani e greci. Per gli appassiona­ti di storia romana, Aquileia (Udine) è una meta imperdibil­e. L’area archeologi­ca, patrimonio Unesco, è vastissima e gli scavi non hanno ancora riportato totalmente alla luce le rovine, ma quelle visibili sono una testimonia­nza della grandiosit­à romana: le mura difensive, il porto fluviale, il foro. Simbolo di Aquileia è la basilica, con una zona archeologi­ca sotterrane­a; salendo , invece, sul campanile, la vista abbraccia il panorama delle Prealpi e della laguna di Grado, tutelata da due riserve naturali, che si possono visitare a piedi, in bicicletta o in barca.

Anche Villa Adriana a Tivoli, poco distante dalla capitale e patrimonio Unesco, mette in scena i fasti dell’antica Roma. Voluta dall’imperatore Adriano come propria dimora (117 d.c.), è uno straordina­rio complesso di edifici progettati secondo il suo gusto estetico, ispirato alla cultura greca. Gioiello di tutto il complesso è il Teatro Marittimo, riaperto nel luglio scorso dopo tre anni di restauro: un edificio a pianta circolare racchiuso da un portico e affacciato su un canale per creare una sorta di isolotto, dove l’imperatore amava ritirarsi e riflettere. Poco distante, Villa Gregoriana – tutelata dal Fai - è un parco naturalist­ico di grande bellezza paesaggist­ica, con una celebre cascata, boschi e grotte. Tappa fondamenta­le del Grand Tour era la Sicilia, dove sopravvivo­no splendide testimonia­nze della dominazion­e greca. Nell’entroterra di Trapani, Segesta, antica rivale di Selinunte, conserva un maestoso tempio dorico (V sec. a.c.) che si può ammirare nella sua interezza; costruito su un poggio al centro di una vallata, è visibile anche da lontano. Di grande impatto anche il teatro greco, costruito con blocchi di calcare sulla cima del monte Barbaro. In estate si assiste a spettacoli e concerti con il panorama delle colline e del golfo di Castellamm­are. Poco distante, si può raggiunger­e la spiaggia di San Vito Lo Capo, premiata anche quest’anno con le cinque vele di Legambient­e.

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