Mini Grand Tour
PICCOLA MAPPA DEI SITI ARCHEOLOGICI MENO CONOSCIUTI. DOVE AMMIRARE, COME I GRANDI VIAGGIATORI DELL’800, LE BELLEZZE LASCIATE DA CIVILTÀ ANTICHE E QUELLE DEL PAESAGGIO. TRA STORIA, NATURA E DEGUSTAZIONI .
Tra siti archeogici e ricette di tradizione
Sono circa 240 le aree archeologiche in Italia. Alcune sono meta di folle di appassionati e non, come Pompei, che l’anno scorso ha superato, per la prima volta nella sua storia, i 3 milioni di visitatori. Altre sono meno conosciute, ma ugualmente ad alto potenziale evocativo. Se poi alle testimonianze di una storia antichissima si aggiungono paesaggi mozzafiato e bontà enogastronomiche, si può capire perché i turisti di oggi subiscono lo stesso fascino che ammaliò l’élite nordeuropea che, a partire dal Settecento, si cimentava nel Grand Tour, lungo viaggio che prevedeva come tappa obbligata l’italia e i suoi tesori romani e greci. Per gli appassionati di storia romana, Aquileia (Udine) è una meta imperdibile. L’area archeologica, patrimonio Unesco, è vastissima e gli scavi non hanno ancora riportato totalmente alla luce le rovine, ma quelle visibili sono una testimonianza della grandiosità romana: le mura difensive, il porto fluviale, il foro. Simbolo di Aquileia è la basilica, con una zona archeologica sotterranea; salendo , invece, sul campanile, la vista abbraccia il panorama delle Prealpi e della laguna di Grado, tutelata da due riserve naturali, che si possono visitare a piedi, in bicicletta o in barca.
Anche Villa Adriana a Tivoli, poco distante dalla capitale e patrimonio Unesco, mette in scena i fasti dell’antica Roma. Voluta dall’imperatore Adriano come propria dimora (117 d.c.), è uno straordinario complesso di edifici progettati secondo il suo gusto estetico, ispirato alla cultura greca. Gioiello di tutto il complesso è il Teatro Marittimo, riaperto nel luglio scorso dopo tre anni di restauro: un edificio a pianta circolare racchiuso da un portico e affacciato su un canale per creare una sorta di isolotto, dove l’imperatore amava ritirarsi e riflettere. Poco distante, Villa Gregoriana – tutelata dal Fai - è un parco naturalistico di grande bellezza paesaggistica, con una celebre cascata, boschi e grotte. Tappa fondamentale del Grand Tour era la Sicilia, dove sopravvivono splendide testimonianze della dominazione greca. Nell’entroterra di Trapani, Segesta, antica rivale di Selinunte, conserva un maestoso tempio dorico (V sec. a.c.) che si può ammirare nella sua interezza; costruito su un poggio al centro di una vallata, è visibile anche da lontano. Di grande impatto anche il teatro greco, costruito con blocchi di calcare sulla cima del monte Barbaro. In estate si assiste a spettacoli e concerti con il panorama delle colline e del golfo di Castellammare. Poco distante, si può raggiungere la spiaggia di San Vito Lo Capo, premiata anche quest’anno con le cinque vele di Legambiente.