Sale e Pepe

Pranzo d’autunno

UN SORPRENDEN­TE MENU DI ISPIRAZION­E ALTOATESIN­A PER L’ULTIMA TAVOLATA OPEN AIR DELLA STAGIONE

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Mele rosse, foglie gialle, profumi invitanti... Altro che “mezza stagione”, l’autunno è un periodo dall’identità ben precisa, fatto di colori, luci dolci, prodotti golosi e tradizioni antiche. Un momento piacevolis­simo, in cui ci si può ancora concedere un pranzo all’aperto. Per onorarlo ci siamo ispirati a un’usanza altoatesin­a che lo celebra con un rito favoloso, il Törggelen: a piedi, in una laica procession­e di amici e parenti, si va nei masi a gustare i sapori del momento. Frutti, salumi, formaggi, e poi zuppe, carni, dolci di castagne. Un trionfo di bontà da cui, con l’aggiunta di qualche spunto creativo, nasce questo menu d’eccezione. Si inizia con i crostoli, sorta di gnocco fritto che abbiamo insaporito con un trito di acciughe e salvia, da intingere in una goduriosa crema di ricotta con cipollotti e un pizzico di paprica.

A seguire, un’assetta ottobrina che raduna quanto di meglio la stagione possa offrire: formaggi e conserve, bresaola, speck e salamini, mele, uva, gli ultimi fichi, le caldarrost­e, i pani rustici. Una meraviglia che già da sola lascia intuire perché in Alto Adige a fare il Törggelen ci vanno a piedi, previa lunga passeggiat­a... Per chi invece si trova con gli amici nella casa di campagna e ha fatto solo i due passi che separano la sala dal giardino (e magari altri due per rientrare se la temperatur­a scende), il consiglio è di andarci piano con l’antipasto, perché non siamo che all’inizio. Dalla cucina arriva già il profumo irresistib­ile della tradiziona­le zuppa alla birra: una crema di latte e panna, profumata con scorza di limone e cannella, che abbiamo impreziosi­to scegliendo una bionda alle castagne, foriera di un tocco dolce ma deciso.

Come secondo c’è il doveroso e prelibato arrosto di maiale, che acquista un tocco gourmand grazie a una marinatura allo zenzero e a un fondo di cottura cremoso sfumato alla grappa: la cottura in forno, in parte al cartoccio e poi in casseruola, garantisce inoltre un risultato morbidissi­mo al cuore e croccante all’esterno. Per accompagna­re, gli originali cavoli rapa (più morbidi delle rape tout court) con un classico ripieno di pane alle noci, pancetta e cipolla; e poi gli gnocchetti di patate rosticciat­i, in guisa di patatine fritte ma ben più buoni. A questo punto, se è vero che la vita è bella, il programma potrebbe essere: frutta di stagione, caffè e pisolino. Al risveglio un altro caffè e quindi la torta, che è una delizia alle castagne (rivisitazi­one dei tipici krapfen ai marroni), con l’impasto che resta leggerment­e umido, di quelle che non te le scordi più.

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 ??  ?? testo di Cristiana Cassé, ricette di Livia Sala, foto di Michele Tabozzi, scelta dei vini di Sandro Sangiorgi. Si ringrazia per l’ospitalità l’ottmanngut Suite & Breakfast di Merano Crostoli con crema di ricotta ai cipollotti e paprica, pag. 27
testo di Cristiana Cassé, ricette di Livia Sala, foto di Michele Tabozzi, scelta dei vini di Sandro Sangiorgi. Si ringrazia per l’ospitalità l’ottmanngut Suite & Breakfast di Merano Crostoli con crema di ricotta ai cipollotti e paprica, pag. 27
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