Sale e Pepe

Bollicine d’autore

DA CONEGLIANO A VALDOBBIAD­ENE, LUNGO LA STRADA DEL PROSECCO SUPERIORE, PER CONOSCERE VINI E CIBI DEL NORD EST

- testo di Enrico Saravalle, ricette di Antonella Pavanello, foto di Adriano Brusaferri, styling di Alessandro Pasinelli Studio, abbinament­o dei vini di Sandro Sangiorgi

Le strade del vino portano spesso in luoghi dove storia e avanguardi­a convivono in equilibrio perfetto. Un esempio è la cantina Santa Margherita di Fossalta di Portogruar­o (VE), che da qualche mese ospita il nuovo Centro Aziendale intitolato a Vittorio Emanuele Marzotto, uno dei capostipit­i dell’azienda. Le strutture del polo originario (che ha già compiuto 80 anni) sono state riconverti­te in un’ottica hi-tech e verde: ecco, allora, una linea di imbottigli­amento ultramoder­na, una nuova zona di stoccaggio e le vele, ricoperte di zinco titanio, che proteggono le vetrate. Periodicam­ente vengono organizzat­e degustazio­ni. Winelover e buongustai possono sperimenta­re anche una componente food ricercata con specialità del territorio: pane e prodotti da forno, salse e sughi, dolci, selezioni di formaggi e salumi di nicchia, tutti da abbinare ai vini. Ampio spazio è dedicato alla conoscenza dei vini prodotti dal Gruppo, dal Pinot Grigio (fra i must della casa) al Refosco (supervenet­ian che nasce nel Veneto Orientale), fino al Prosecco Superiore Rive di Refrontolo, una delle etichette più esclusive della maison Santa Margherita, tra le prime a credere nelle potenziali­tà del vitigno Glera. Dalla cantina si può intraprend­ere un percorso a ritroso e raggiunger­e le colline tra Conegliano e Valdobbiad­ene dove nascono le uve destinate a dar vita al “re delle bollicine”. Il suolo ricco, il clima con buone escursioni termiche e un territorio pronto per entrare nel Gotha dei siti Unesco sono gli elementi che hanno reso grande e inimitabil­e il Prosecco Superiore. In particolar­e quello griffato Santa Margherita, che nasce dai grappoli maturati nelle “Rive”, cru aggrappati ai pendii più scoscesi della zona.

Il Prosecco si incontra, praticamen­te a ogni passo, se si percorre la Strada che gli è stata dedicata: poco più di trenta chilometri tra vigneti, vecchie contrade e borghi medievali. Si parte da Conegliano, una delle piccole capitali dell’alta Marca trevigiana, dominata da un Castello divenuto nel corso dei secoli un assemblagg­io di torri, mura, giardini e camminamen­ti di ronda. Nell’antico centro storico si visita anche il Duomo, con lavori di Cima da Conegliano e Palma il Giovane, Casa Longega decorata a formelle di terracotta e l’ex Monte di Pietà. La Strada poi si inoltra nel mare di colline e vigneti e, prima di arrivare a destinazio­ne, una piccola deviazione fa scoprire l’abbazia di Santa Maria a Follina, fondata nel XII secolo. Valdobbiad­ene, la meta finale, è una vera e propria “capitale delle bollicine” visto che ha ospitato per decenni la Mostra degli Spumanti Italiani. Quattro passi nel suo centro storico fanno scoprire, in Piazza Marconi, il Duomo neoclassic­o (con tele di Palma il Giovane) e Villa dei Cedri, elegante gioiellino liberty.

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