Sale e Pepe

Pastel de choclo y yuca

UN DELIZIOSO PASTICCIO GRATINATO DI MAIS, MANIOCA E FORMAGGIO TIPICO DELLA CUCINA ARGENTINA

- a cura di Silvia Bombelli, testi e ricetta di Vittorio Castellani, realizzazi­one di Livia Sala, foto di Maurizio Lodi

“E dimmi con franchezza, c’è una cosa più deliziosa del pastel de choclo? È un gran contare, il numero dei piatti deliziosi che si possono realizzare con il mais”. Basterebbe­ro da soli questi brevi versi del poeta argentino Florencio Escardò (1876) dedicati al pastel de choclo, per comprender­e l’importanza che questo piatto della cucina nativa precolombi­ana ha ancora oggi come un tempo per l’argentina. Mentre si discute ancora su quale sia l’origine precisa di questa specialità, che troviamo in versioni differenti anche in Bolivia, Cile e Perù, è certo che la denominazi­one del piatto sia ispano-peruviana.

Il termine pastel sta per “pasticcio” e choclo in lingua quechua (l’idioma nativo dell’america Meridional­e) indica il mais dai chicchi ancora teneri. In realtà preparazio­ni assai simili, come il pastel de elote (torta di mais lievitata in versione salata e dolce), le ritroviamo anche in Messico e in Europa, dopo la scoperta del Nuevo Mundo, come testimonia­no le ricette del pie e del pudding di mais inglesi. Il mais fresco, una volta macinato, diventa un impasto ideale per essere farcito con ragù di carne e verdure, insaporito con burro o latte e miscele di spezie come il “pino”, in lingua mapuche il mix di cumino, paprica o paprica dolce e sale. Rivendicaz­ioni campanilis­tiche a parte, il pastel de choclo insieme a molte altre specialità dell’america latina può essere consideran­to un piatto di quella cucina meticcia forgiata dalla storia, dove gli intrecci di diverse culture native dall’araucania all’impero Inca hanno dato vita alle diverse tradizioni alimentari nazionali. I Conquistad­ores spagnoli, che non conoscevan­o la cultura del mais, non trovando il grano per preparare i classici impasti mediterran­ei si cimentaron­o con questo ingredient­e, ritenuto sacro da alcune culture native del Mesoameric­a (credevano che l’uomo discendess­e proprio dalla pannocchia di mais!). Nella ricetta che vi proponiamo il mais si coniuga con la manioca, altro ingredient­e nativo della cultura Guaranì e rappresent­a una variante del sud dell’argentina.

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