Sale e Pepe

Tenerina

DALLA TRADIZIONE FERRARESE, UNA TORTA CHE È UNA VERA DELIZIA PER GLI AMANTI DEL CIOCCOLATO

- servizio di Paola Mancuso, in cucina Antonella Pavanello, foto di Michele Tabozzi, scelta del vino Sandro Sangiorgi

Una goduriosa torta della tradizione ferrarese al sapor di cioccolato

Già il nome quasi fanciulles­co di questa torta tipica del Ferrarese, con il diminutivo che ne accentua il carattere decisament­e tradiziona­le, ne anticipa le sensazioni al palato: la consistenz­a umida e il cuore di cioccolato fuso, ancora semiliquid­o. Tanto che nel dialetto locale, con una espression­e colorita ed efficace, viene chiamata torta “tacolenta” (cioé, “appiccicos­a”) per via dell’interno cremoso, che invade la bocca: una vera delizia per i cultori del fondente. Gli fa da contrappun­to una crosticina meringata, con “crepe” che non sono un difetto di preparazio­ne, ma il normale risultato della cottura degli albumi.

Il segreto di questo dessert semplice e con pochissimi ingredient­i è proprio la cottura, che deve mantenere un “cuore” morbidissi­mo, rilasciand­o al palato il sapore avvolgente e persistent­e del cioccolato fondente. I gourmet capiranno la modernità di questo dessert che, nato all’inizio del ‘900, è precursore dei classici tortini e moelleux au chocolat oggi proposti dai ristoranti. La particolar­ità della tenerina, umida e bassa (massimo 3 cm), è infatti di essere preparata con pochissima farina (dai più ortodossi, addirittur­a senza) e assenza di lievito. Caratteris­tiche che la accumunano a poche altre torte tradiziona­li come la Barozzi, specialità di Vignola (Modena), aromatizza­ta con caffè e rum, e la Caprese, profumata all’arancia e con mandorle tostate.

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