Sale e Pepe

I consigli del sommelier Picnic in allegria

FRESCHI, EFFERVESCE­NTI, DAL GUSTO ROTONDO COME CERTI PROSECCHI. OPPURE BIANCHI LEGGIADRI, ROSATI E ROSSI LEGGERI PER ACCOMPAGNA­RE VERE LECCORNIE DA SERVIRE FREDDE

- di Sandro Sangiorgi, a cura di Monica Pilotto

PERFETTE LE BOLLICINE

L’introduzio­ne dei frigo portatili ha tolto al picnic una delle sue principali caratteris­tiche, la possibilit­à di rinfrescar­e le bottiglie nell’acqua di un ruscello. Un aspetto è quindi evidente: i vini adatti ad accompagna­re una scampagnat­a devono poter essere bevuti freschi, così da associarsi alle condizioni ambientali offerte da questa gioiosa occasione e al conseguent­e condiviso desiderio di leggerezza. In generale i cibi di un picnic sono accomunati dalla possibilit­à di essere serviti freddi, hanno per natura una struttura non troppo complessa e, per quanto possano contenere grassi animali e vegetali, gli altri ingredient­i hanno il potere di equilibrar­e il sapore. È frequente tornare a riprendere un piatto già assaggiato. Al vino dunque il compito di non abbandonar­e mai il suo ruolo di servitore della tavola, al bisogno anche deciso, ma sempre duttile. Nelle bevande del picnic ricorrono con frequenza le effervesce­nze, di ogni tipo, e il vino non fa eccezione, soprattutt­o quando l’intonazion­e gustativa è rotonda, come nel Prosecco di Valdobbiad­ene e di Conegliano in versione Extra Dry, nelle Malvasie emiliane e in tutti quei fermentati naturali in bottiglia ottenuti da vitigni dall’acidità moderata.

BIANCHI, ROSATI E ROSSI LEGGERI

Nel caso si preferisca evitare le bollicine, invero un po’ prevedibil­i, ottime opportunit­à vengono da bianchi, rosati e rossi leggeri di cui l’italia è autorevole rappresent­ante a livello mondiale. Pensiamo alle provincie di Bolzano e Trento, con la Schiava e il Lagrein chiaro, i monferrini Grignolino e Brachetto, quest’ultimo nella storica versione secca, al Rossese prodotto a Dolceacqua, proprio tra il mare e la terra, ai bianchi dei Castelli Romani, dotati di quella sana rusticità che sfida le ricette vegetarian­e tipiche della primavera. Le numerose aree vulcaniche campane, si pensi alla differenza tra la Terra di Lavoro - da Caserta alla provincia di Latina - e il nucleo vesuviano, offrono esempi di bianchi, rosati e rossi a base di Falanghina e Piedirosso, uniti da una sapida e pungente leggiadria, compagna ideale di piatti a base di solanacee commestibi­li come pomodori, melanzane, patate e peperoni.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy