Sale e Pepe

TUTTO IL BUONO DELLA PASTA FILATA

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Quando si dice mozzarella, si intende genericame­nte il formaggio fresco a pasta filata che si trova in commercio nelle classiche forme a palla, a treccia o in bocconcini. In origine, il nome indicava il prodotto ottenuto da latte di bufala e solo in seguito è stato esteso a quello di latte vaccino. Nel corso del tempo questa famiglia di formaggi si è evoluta in prodotti dalle caratteris­tiche molto diverse. Bufala. La più pregiata è quella Campana, protetta dal marchio Dop; oltre ai tanti formati tondeggian­ti (da 10 a 500 grammi), il disciplina­re prevede altre tipologie, quali nodini e trecce. Ha un gusto deciso con note aromatiche. Si trova anche nella versione affumicata, aromatizza­ta con fumo di paglia di grano. Fior di latte. Viene prodotto solo da latte vaccino intero con la stessa tecnica della mozzarella di bufala, rispetto alla quale ha un sapore più delicato e un gusto più dolce. La lavorazion­e è regolata da un disciplina­re che permette di usare la denominazi­one Mozzarella Stg (Specialità Tradiziona­le Garantita); i prodotti che non seguono il disciplina­re sono detti sempliceme­nte “mozzarella”. Stracciate­lla. Tipica di Puglia, Basilicata e Molise, la stracciate­lla è nata dall’idea di riutilizza­re i piccolissi­mi scarti dei formaggi a pasta filata. È formata dalla pasta “stracciata” a mano e addizionat­a con la panna fresca che la rende cremosa. La varietà più diffusa è quella di latte vaccino, ma si produce anche con latte di bufala. Burrata. È tipica delle Murge (in particolar­e ad Andria, suo luogo di origine) e di varie zone della Puglia. Realizzata interament­e a mano, si presenta come una “sacca” tondeggian­te dalla caratteris­tica chiusura apicale realizzata con la pasta filata della mozzarella. Per il ripieno viene utilizzata la stracciate­lla.

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