Sale e Pepe

CONOSCERE E GUSTARE LE ECCELLENZE Cozze di Scardovari

PRELIBATEZ­ZA DEL DELTA POLESANO, SONO TENERE, POLPOSE, DAL GUSTO MOLTO TENUE E NON SALATO

- di Marina Cella, foto di Maurizio Lodi, styling di Laura Cereda, scelta del vino di Sandro Sangiorgi Si ringrazia il Consorzio Pescatori del Polesine per la fornitura delle cozze

Sono sette i rami del “grande fiume” che formano il Delta del Po, uno dei parchi naturalist­ici più preziosi d’italia. È in questa oasi sospesa di acque e terra, tra i rami del Po di Tolle e quello di Gnocca, che viene allevata la cozza di Scardovari (RO), unico mollusco italiano ad avere ottenuto la Dop. Frutto prezioso del Polesine, distrutto dalle alluvioni a metà del ’900, il mitile cresce proprio in un’insenatura formatasi in seguito alle piene del 1966: la Sacca di Scardovari, che comunica con il mare attraverso una bocca lagunare.

In quegli anni si incominciò a sperimenta­re l’allevament­o dei mitili in piccoli vivai interni alla costa e oggi il Consorzio Cooperativ­e Pescatori del Polesine è al primo posto nella molluschic­oltura in Italia, con una produzione di qualità, tutta biologica, che comprende anche le vongole veraci. La più pregiata è la cozza Dop, di gusto molto delicato, allevata solo all’interno della Sacca (gli impianti off shore non rientrano nel disciplina­re), in condizioni ambientali uniche e con metodi di crescita e lavorazion­e ancora in gran parte manuali. Dalla raccolta dei semi dei mitili (la fecondazio­ne avviene esternamen­te nell’acqua) al trasferime­nto nelle reti, poi immerse in acqua sostenute da pali e periodicam­ente rinnovate, dove le cozze crescendo si agganciano con il bisso; fino al trasporto agli impianti di depurazion­e con acqua della Sacca purificata, alla cernita e al confeziona­mento in retine sigillate e marchiate.

Piatti del Delta polesano

L’ambiente è fondamenta­le per il gusto particolar­mente tenue della cozza e la tenerezza delle sue carni. La mescolanza delle acque dolci del Po con quelle marine riduce molto la salinità e quindi la sapidità dei mitili. La bassa profondità dei fondali, con temperatur­e più alte rispetto al mare, e la buona ossigenazi­one dovuta alle correnti e alle maree, favoriscon­o la produzione di plancton e altre particelle organiche e la crescita rapida delle cozze. Il mollusco è polposo e pieno, con la parte edibile che supera il 25% del totale; le carni sono molto “morbide e fondenti” (come dice il disciplina­re), ricche di acidi grassi. Tra le ricette tipiche le cozze alla polesana, con olio, aglio, vino bianco, limone e prezzemolo, ne esaltano il sapore peculiare. Il ragù di cozze al pomodoro è una preparazio­ne molto diffusa del basso Polesine, utilizzata per condire pasta e riso, insaporire crostoni di pane o di polenta, farcire cannelloni e crespelle o pasticci di pesce. I molluschi e altri frutti di mare arricchisc­ono il risotto con il riso del Delta del Po Igp, altra eccellenza della provincia di Rovigo; gli gnocchi al nero di seppia; le zuppe. Da provare infine le cozze gratinate o fritte.

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