Sale e Pepe

I PESCI DEL TIRRENO E LA TOSCANA DEGLI ORTI SI UNISCONO NEI PIATTI DELLA CHEF CHE HA PORTATO LA CUCINA GOURMET IN SPIAGGIA

- di Daniela Falsitta

“Ogni sabato la nonna Amelia cuoceva il pane nella cascina e metteva a tavola tutta la famiglia, organizzan­do il menu con un piglio autorevole che nessuno osava contraddir­e”. Si era a Campiglia Marittima, dove i viaggiator­i svoltano l’angolo per raggiunger­e l’elba, ma lì intorno è ancora campagna. Il papà invece faceva l’operaio alle acciaierie di Piombino e la piccola Deborah aveva solo 5 anni quando sfogliò i ricettari per preparargl­i il cestino del pranzo. Il primo esperiment­o non andò bene: “ci misi troppo peperoncin­o”, ma la passione forse era già nata. O forse dovette aspettare l’incontro con altre due donne di piglio, Fernanda e Titta, che sulla spiaggia di San Vincenzo gestivano la trattoria La Perla del Mare. La 19enne Deborah, addetta ai tavoli, entrò in quella cucina con umiltà e voglia di imparare, offrendosi di pulire il pesce e restando avvinta per sempre all’amore per la materia prima. Tant’è che oggi il mare è “protagonis­ta del 99.9 % dei miei piatti”, dice. Un altro amore, questa volta per Emanuele, il figlio di Fernanda, ha fatto il resto, rendendo possibile un rinnovamen­to del locale e del menu a somiglianz­a di Deborah Corsi. Che da questa Toscana stretta tra Livorno e la Maremma, quasi equidistan­te da Siena, Firenze e pure da Arezzo, mescola con nonchalanc­e orti e reti, cucina regionale e nuove tendenze. Per spiegare, cita il menu: “gnudo di ricotta su crema di cacciucco; triglia alla livornese su tortino di pomodoro; scorfano con patata arrosto e carbonara di peperoni...” Per non parlare del crudo di pesce che i giapponesi chiamerebb­ero sashimi, ma qui invece di alghe ci sono bietoline e, al posto del wasabi, crema di sedano, mandorle, zenzero. E giudicate voi se non sia meglio così.

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