L’altra metà della pizza
È QUELLA FRITTA, UMILE MA IRRESISTIBILE SPECIALITÀ PARTENOPEA CHE IL GRANDE PIZZAIUOLO NAPOLETANO ENZO COCCIA HA NOBILITATO E RESO PIÙ LEGGERA
Quella fritta è l’ultima rivisitazione di Enzo Coccia, geniale pizzaiuolo napoletano ........ 31
ENZO COCCIA è considerato da molti l’iniziatore della rivoluzione che, negli ultimi 20 anni, ha trasformato la pizza napoletana in una vera eccellenza gastronomica. Già nel 1994, nella sua prima pizzeria La Notizia 53 a Napoli (oggi i locali sono 3), decise di puntare su impasti e ingredienti al top. Poi fondò l’associazione Pizzaiuoli Napoletani, che ottenne il marchio europeo STG per la pizza; e la società Pizza Consulting, che offre consulenze e corsi ad allievi da tutto il mondo. Passione, calore e simpatia partenopei, tecnica perfetta, studio minuzioso del dettaglio. C’è tutto questo nei gesti di Enzo Coccia mentre instancabile, per quasi mezz’ora, lavora l’impasto della pizza e ne racconta la storia, gli ingredienti, i segreti: osservarlo e ascoltarlo è un’emozione, il suo entusiasmo contagioso trasforma un semplice panetto di acqua e farina in un’opera d’arte. Non a caso l’unesco ha dichiarato “l’arte del pizzaiuolo napoletano patrimonio immateriale dell’umanità”. Dopo anni di lavoro e sperimentazioni con la pizza tradizionale, l’ultima passione di Enzo è quella fritta, piatto povero che ha reso più raffinato e digeribile, dedicandogli un libro (vedi pagina seguente) e una pizzeria, ‘O sfizio d’’a Notizia. “Già a inizi ‘800 Napoli contava 17 friggitorie, ma è nel secondo dopoguerra che la pasta ‘cresciuta’ e fritta diventa più popolare. Chi era in difficoltà, poteva pagarla ‘oggi a otto’ come si diceva, cioè dopo una settimana” racconta Enzo, che aggiunge “Io la ripropongo in versione mini, chiamata montanarina, o a calzone ripieno, ma il fritto è di qualità e non fa male alla salute”.