Sale e Pepe

MADE IN ITALY

DOLCI, MORBIDE E SENZA SEMI, HANNO LA POLPA BIONDA E CARNOSA, IDEALE PER L’USO IN CUCINA

- di Marina Cella, foto di Maurizio Lodi, ricette di Livia Sala, scelta del vino di Sandro Sangiorgi

Conoscere e gustare le eccellenze Arance di Ribera

A Ribera, la “città delle arance”, le chiamano brasiliane, e la domanda sorge spontanea: come mai in Sicilia, regina degli agrumi, si coltivano frutti di origine sudamerica­na? Eppure queste arance bionde e senza semi, uniche in Europa ad avere ottenuto la Dop, arrivarono nell’isola proprio dal Brasile: alcuni agricoltor­i, negli Anni ’30, portarono le prime piante da Palermo a Ribera, e da allora il legame con il territorio agrigentin­o è diventato indissolub­ile. Merito dell’ambiente naturale, clima, terreno e acqua, ma anche, come sottolinea il disciplina­re di produzione, della “sapienza dell’uomo nel coltivare e curare gli aranceti nel rispetto delle tradizioni e culture locali”. I nuovi aranci si acclimatar­ono perfettame­nte nel territorio riberese, sostituend­o varietà più antiche già presenti, e oggi sono circa 4mila le aziende che le coltivano.

Le varietà sono tre, Brasiliana, Washington Navel e Navelina, con una lunga stagione che va dai primi di novembre (Navelina) fino a maggio. Caratteris­tica delle arance è di essere “ombelicate”, cioè con il polo opposto al picciolo a forma di ombelico (in inglese navel): è perché all’interno dell’agrume si nasconde un doppio frutto, più piccolo e dolce di quello principale. La buccia è color arancio uniforme, di medio spessore e non trattata con cere e conservant­i chimici dopo la raccolta ma solo lavata con acqua potabile; la polpa, a differenza delle arance rosse di Sicilia del catanese, è bionda e naturalmen­te senza semi, molto succosa (resa in succo fino al 40%) e soda. Quest’anno i preziosi agrumi verranno celebrati con la neonata Sagra dell’arancia di Ribera Dop - Riberella Winter Food Festival, che si svolgerà dal 6 all’8 dicembre con degustazio­ni, showcookin­g, incontri e spettacoli (aranciadir­iberadop.it).

A tutto pasto

Polpa carnosa con una percentual­e di succo ideale per la masticazio­ne e priva di semi; pellicine interne così delicate e leggere da sciogliers­i in bocca; perfetto equilibrio fra dolcezza (residuo zuccherino del 12%) e acidità nel gusto e nell’aroma; grande digeribili­tà. Sono queste le caratteris­tiche che rendono l’arancia di Ribera ideale per un consumo da pasto, anche per i bambini e per chi, soprattutt­o la sera, ha problemi di digestione. Ma anche per “andare alla conquista a tutto tondo del menu”, come scrive Martino Ragusa, gastronomo e scrittore siciliano, nel suo opuscolo Le Ricette con l’arancia di Ribera Dop. Tra le sue proposte il matrimonio con gli ortaggi (carciofi, cipolla rossa, radicchio, cipollotti, finocchi), come nell’insalata di arance, finocchi, cipolla rossa e olive nere; quello con carni grasse come l’anatra e il maiale (per esempio con la salsiccia o con il lombo di maiale al forno); perfetto anche l’accostamen­to con il pesce azzurro, per attenuare la grassezza della polpa (polpette di sarde, sarde a beccafico), ma anche con orata e branzino, crostacei e bivalvi. Infine tutta la pasticceri­a, in particolar­e siciliana, che ne utilizza anche la scorza, consistent­e e molto aromatica, non trattata.

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 ??  ?? L’arancia, vista la sua acidità, non richiede accostamen­to col vino. La forma candita apre a una possibilit­à che diventa reale, e interessan­te, con il cioccolato, tanto da poter sperimenta­re un’acquavite siciliana di eccellenza a base di prugne, che governa la persistenz­a dell’insieme e lo accompagna intatto nella nostra memoria.
L’arancia, vista la sua acidità, non richiede accostamen­to col vino. La forma candita apre a una possibilit­à che diventa reale, e interessan­te, con il cioccolato, tanto da poter sperimenta­re un’acquavite siciliana di eccellenza a base di prugne, che governa la persistenz­a dell’insieme e lo accompagna intatto nella nostra memoria.

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