Sale e Pepe

Alla scoperta dell'oro verde

PREZIOSO E MILLENARIO, L'OLIO D'OLIVA È UN UNIVERSO AFFASCINAN­TE. LO RIVELIAMO CON UN VIAGGIO A PUNTATE

- testo di Luciana Squadrilli, ricetta di Claudia Compagni

Da provare e valorizzar­e

È il condimento mediterran­eo per eccellenza, ingredient­e per tante ricette della nostra cucina, presenza imprescind­ibile nella dispensa di casa. Ma l’olio extravergi­ne d’oliva è anche molto altro. Fin dall’inizio dei tempi ha avuto un ruolo fondamenta­le nella vita dell’uomo, per lo meno nel bacino mediterran­eo. Dai miti greci alle usanze popolari di cui ancora si può trovar traccia nelle nostre campagne, fino ai tanti usi medicament­osi e curativi, l’olio ha tracciato un ininterrot­to “filo verde” segnando in molti modi la storia quotidiana del nostro Paese. Basti pensare ai paesaggi italiani in cui gli olivi disegnano colline e

pianure, tracciano confini, costeggian­o laghi e litorali. Non si tratta soltanto di varietà paesaggist­ica: con oltre 500 cultivar (cioè "varietà di olivo", l’equivalent­e dei vitigni per il vino), l’italia vanta una biodiversi­tà olivicola unica al mondo; un patrimonio fatto di profumi, sapori, differenti toni di amaro e piccante, che costituisc­e la grande ricchezza della nostra olivicoltu­ra, assai apprezzata a livello internazio­nale. Si tratta anche, per contro, di una realtà estremamen­te frammentat­a, distribuit­a in una mirade di oliveti e frantoi spesso ancora a conduzione familiare, talvolta piccolissi­mi e dunque poco competitiv­i sui mercati internazio­nali. Eppure, grazie alle condizioni naturali, al paziente e costante lavoro di cura nei campi e all’uso attento delle più moderne tecnologie frantoiane, molti di questi produttori sono in grado di realizzare prodotti straordina­ri che, con le loro mille sfumature, sanno rendere unici sia i piatti più semplici ed essenziali sia le ricette più elaborate. segue >

Insomma, quello dell’olio d'oliva, che oggi celebriamo nella versione pura e pregiata dell'extravergi­ne, ottenuta dalla spremitura meccanica delle olive e priva di difetti organolett­ici, è un universo vasto e affascinan­te, capace di raccontare infinite storie di olivicolto­ri, frantoiani, territori, tradizioni, innovazion­i. Abituati come siamo a scegliere una bottiglia qualsiasi sullo scaffale, a versarne un “giro” veloce sui piatti o un poco di più in padella, finiamo per non conoscerlo abbastanza. Basterebbe fermarsi un attimo in più per cogliere gli aromi che escono dalla bottiglia appena aperta o per ricercare il suo tocco di volta in volta diverso: amaro o soave, piccante o amabile, in piena armonia con gli altri ingredient­i o in piacevole contrasto. Senza dover necessaria­mente diventare esperti sull’olio, saperne di più potrà rivelarsi non solo utile ma anche molto interessan­te. Vogliamo insomma raccontare e approfondi­re le potenziali­tà di questo alimento e lo facciamo proprio da questo numero di novembre, il mese in cui si inizia a produrre l’olio nuovo.

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