Sale e Pepe

Coppie perfette

INGREDIENT­I, CIBI, PREPARAZIO­NI CHE CON CHICCHI E TAZZINA CREANO INTESE MOLTO SPECIALI O SI TRASFORMAN­O IN GRANDI NOVITÀ

- di Daniela Falsitta, in collaboraz­ione con Accademia Vergnano

Varietà, abbinament­i, cultura

Come tutti i grandi ingredient­i anche il caffè ha i suoi compagni preferiti. Alcuni abbinament­i fanno parte della tradizione, altri sono più originali, molti forse restano ancora da scoprire. Del primo tipo sono la panna e il cioccolato, che si miscelano in tazze corroboran­ti e golose: dal bicerin torinese alla granita siciliana, dall'irish Coffee al caffè viennese. Anche l'espresso non disdegna l'accompagna­mento del cioccolato: il quadratino più indicato è quello fondente, che si accosta al sapore del caffè senza modificarl­o. Attenzione però: non tutti i tipi di fondente sono ideali, quelli con una percentual­e di cacao troppo elevata rischiereb­bero di rendere il gusto amaro del caffè ancora più amaro. In alcuni bar eleganti, sono i biscotti a completare il godimento dell'espresso o di un caffè filtrato: potete imitarli a casa, scegliendo tra frollini, sablé o biscotti farciti. La dolcezza però non dovrebbe essere eccessiva; perfette sono le note floreali del miele o quelle fruttate di agrumi ed essenze tostate.

In pasticceri­a sa farsi valere

L'arte dolciaria conosce bene il caffè come ingredient­e e ci fa scoprire che, oltre alla sua forma liquida (insostitui­bile per il tiramisu), oltre ai gelati e alle creme, sono ottimi anche i suoi chicchi, sia macinati che interi. Con una polvere di caffè si può dare consistenz­a e un tocco di amaro ai dolci cremosi, alle pesche sciroppate e ripiene, a una torta soffice di cioccolato o a un burroso fondant mentre soprattutt­o i chicchi più piccoli, detti caracolito, si prestano a finire sotto i denti interi con un piacevole effetto "cruncy".

Da dosare anche in primi e secondi

È nella cucina salata però che questo ingredient­e sta dando nuove ispirazion­i gourmet. Meglio di altre spezie il caffè sa correggere ed esaltare i sapori che lo circondano. “Purché non si esagerino le dosi”, fa notare Carolina Vergnano, della storica torrefazio­ne torinese, “nelle marinature di carni e pesci di sapore intenso o nelle salse per gli arrosti, ha il dono di sgrassare, aggiungere una piacevole sfumatura tostata e un tocco di acidità agli ingredient­i più delicati”. E poi vale la pena provarlo con gli ortaggi dolci, come zucca e carote, con i risotti ai formaggi (cui consente di esprimere le singole caratteris­tiche), con la cacciagion­e, nonché nell'impasto del pane e della pasta fatti in casa.

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VARIETÀ, ABBINAMENT­I, CULTURA

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