Marche, le terre del tartufo
ACQUALAGNA, SANT'ANGELO IN VADO, AMANDOLA E GLI ALTRI COMUNI DOVE A NOVEMBRE SI FESTEGGIA IL PICCOLO "RE"
Tra Acqualagna e Sant'angelo in cerca di un gioiello del gusto
B isogna spingersi all’interno, tra le valli del Metauro e del Foglia, oppure verso i Sibillini, per ritrovare il bel paesaggio perduto delle Marche. Le prime a venire incontro sono le colline rotonde; poi i calanchi, i borghi arroccati, infine le fitte e boscose montagne. Attraverso il passo del Furlo, si arriva ad Acqualagna, una della capitali italiane del tartufo. Al prezioso tubero la cittadina ha dedicato un museo e intitolato una Fiera annuale (apertura il 27 ottobre 2019, poi dal 1° al 10 novembre, acqualagna.com), che agita la placida quotidianità del centro con esposizioni artigianali e mostre-mercato. Cavare tartufi non è semplice: bisogna conoscere i luoghi e possedere un buon affiatamento con i cani. Ma i neofiti possono provare l’emozione seguendo le guide esperte tra i boschi che fanno corona ai paesi di montagna, tra i casolari che conservano il fascino rustico di una volta, i piccoli caseifici che producono il formaggio col caglio vegetale di cardo e i salumifici di famiglia che affumicano prosciutti e ciauscoli sul camino. Il tartufo nero pregiato è scovato da novembre a marzo, o coltivato sulle colline tra Acqualagna e Sant'angelo in Vado. Tra ottobre e gennaio si cava anche il nobile tartufo bianco, la “trifola”, che compete in qualità e rarità col rinomato bianco d’alba. segue >