Sale e Pepe

Marche, le terre del tartufo

ACQUALAGNA, SANT'ANGELO IN VADO, AMANDOLA E GLI ALTRI COMUNI DOVE A NOVEMBRE SI FESTEGGIA IL PICCOLO "RE"

- testo di Ernesto Fagiani, reportage di Emanuela De Santis, foto della ricette di Felice Scoccimarr­o, in cucina Claudia Compagni

Tra Acqualagna e Sant'angelo in cerca di un gioiello del gusto

B isogna spingersi all’interno, tra le valli del Metauro e del Foglia, oppure verso i Sibillini, per ritrovare il bel paesaggio perduto delle Marche. Le prime a venire incontro sono le colline rotonde; poi i calanchi, i borghi arroccati, infine le fitte e boscose montagne. Attraverso il passo del Furlo, si arriva ad Acqualagna, una della capitali italiane del tartufo. Al prezioso tubero la cittadina ha dedicato un museo e intitolato una Fiera annuale (apertura il 27 ottobre 2019, poi dal 1° al 10 novembre, acqualagna.com), che agita la placida quotidiani­tà del centro con esposizion­i artigianal­i e mostre-mercato. Cavare tartufi non è semplice: bisogna conoscere i luoghi e possedere un buon affiatamen­to con i cani. Ma i neofiti possono provare l’emozione seguendo le guide esperte tra i boschi che fanno corona ai paesi di montagna, tra i casolari che conservano il fascino rustico di una volta, i piccoli caseifici che producono il formaggio col caglio vegetale di cardo e i salumifici di famiglia che affumicano prosciutti e ciauscoli sul camino. Il tartufo nero pregiato è scovato da novembre a marzo, o coltivato sulle colline tra Acqualagna e Sant'angelo in Vado. Tra ottobre e gennaio si cava anche il nobile tartufo bianco, la “trifola”, che compete in qualità e rarità col rinomato bianco d’alba. segue >

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 ??  ?? In questa foto, un venditore di tartufi espone la sua merce durante la Fiera di Acqualagna dedicata al pregiato fungo ipogeo. A sinistra, la bella campagna che circonda il paese.
In questa foto, un venditore di tartufi espone la sua merce durante la Fiera di Acqualagna dedicata al pregiato fungo ipogeo. A sinistra, la bella campagna che circonda il paese.
 ??  ?? La gola del Furlo, creata dal fiume Candiglian­o, affluente del Metauro. Sotto, da sinistra: i cani da tartufo, il borgo di Fermignano e un cestino colmo di "crostoli", specialità di Urbania.
La gola del Furlo, creata dal fiume Candiglian­o, affluente del Metauro. Sotto, da sinistra: i cani da tartufo, il borgo di Fermignano e un cestino colmo di "crostoli", specialità di Urbania.
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