Sale e Pepe

La scorta in dispensa

COME CONSERVARE A REGOLA D'ARTE LA PREZIOSA SPREMUTA DI OLIVE PER FAR DURARE A LUNGO LE SUE QUALITÀ

- a cura di Silvia Bombelli, testo di Luciana Squadrilli, ricetta di Claudia Compagni

Da provare e valorizzar­e

Conserviam­o con cura vini pregiati, grandi rossi, certi bianchi, Champagne millesimat­i e formaggi affinati. Prediligia­mo le carni più frollate che garantisco­no consistenz­a e sapori unici e gli impasti fatti lievitare a lungo, perché molti degli ingredient­i che portiamo sulle nostre tavole tendono a migliorare con il passare del tempo, entro certi limiti. Per l'olio, invece, vale il contrario: meglio prima che poi. Le olive vanno colte quando non sono ancora troppo mature e lavorate al più presto. Dal momento dell’estrazione, poi, per l'olio inizia una sorta di conto alla rovescia. Luce, ossigeno, calore e impurità danno il via a processi ossidativi e fermentati­vi che alterano le qualità del prodotto. Le sostanze volatili, che danno vita ai profumi tipici di ciascun olio, esalano lentamente e svaniscono. Se si dà tempo a questi fenomeni chimico fisici di evolvere, l’olio tende a diventare un po’ spento. L’indicazion­e generale è quella di consumare l’extravergi­ne entro 18 mesi dalla produzione, conservand­olo in condizioni idonee. Le bottiglie dovrebbero essere di vetro, scuro o protetto con cartone, stagnola o altro materiale. L'extravergi­ne va conservato in un luogo buio, fresco e chiuso, come il mobiletto in cucina, lontano da detersivi o ad altri prodotti profumati, perché assorbe facilmente gli odori, lontano da forni, caloriferi o fornelli e perché la temperatur­a deve rimanere costante. Attenzione, poi, a chiudere sempre bene la bottiglia, sia durante la preparazio­ne del cibo, sia una volta portata in tavola, sempre per evitare di innestare processi ossidativi. Una volta aperto, è bene consumare l'olio il più rapidament­e possibile. Proprio per questo, non ha senso riservare un extravergi­ne più pregiato per le grandi occa

sioni e usarne uno mediocre per i pasti quotidiani. Si rischia di lasciar "invecchiar­e" il primo e di esagerare nell'uso del secondo, meno nobile. Adoperare un buon olio fresco nella giusta quantità, invece, arricchisc­e anche i piatti più semplici.

Se la famiglia è numerosa e dunque il consumo di extravergi­ne cospicuo, una buona alternativ­a a quello in vetro è l'acquisto di olio in latta. Si può travasare man mano in bottiglie di vetro se l'uso è continuo. Se, invece, è più lento o intervalla­to, per esempio nella seconda casa dove ci si trasferisc­e per il fine settimana, è consigliab­ile travasare subito tutto l'olio nelle bottiglie di vetro, per evitare che l'ossigeno entrato nella latta una volta aperta lo faccia irrancidir­e. Anche queste bottiglie vanno conservate al fresco e al buio, come in una cantina, magari accanto al vino, senza lasciarlo troppo a lungo. Perché l'olio è tanto forte nel conservare ciò che avvolge, come le conserve, quanto delicato e reattivo all'interno delle sue stesse molecole.

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