Sale e Pepe

Pan mataloch

NEL COMASCO ESISTE PIÙ DI UN DOLCE TIPICO. NELLA ZONA DEL LARIO LA SPECIALITÀ DELLE FESTE È UN PANE ARRICCHITO

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Nella grande famiglia dei pani dolci lombardi (dalla bisciola valtelline­se al pan tramvai brianzolo), il pan mataloch è la specialità di Como, in particolar­e di Bellagio e dell’alto Lago. Un tempo era considerat­o il dolce di Natale, ricco com'è di una gran varietà di delizie “di conserva” che farciscono la sua pasta, di consistenz­a piuttosto compatta: frutta secca, canditi, uvetta, fichi secchi, tutti ingredient­i comuni a molte preparazio­ni dolci delle feste in tutta Italia. Ma la “cifra” distintiva del mataloch è soprattutt­o l'aroma dell'anice, ingredient­e che fornisce anche la chiave di lettura delle origini del dolce, molto lontane. Nel volume Comaschi a tavola (1972) Piero Collina riporta le accurate note etimologic­he di Libero Locatelli, autore del

Repertorio gastronomi­co comasco. Si scopre, così, che il nome mataloch, piuttosto curioso, suggerisce di essere una derivazion­e dallo spagnolo “matalahuga”, che significa appunto anice. Lo studio dell’origine dei nomi entra in gioco ogni qualvolta le ricette tradiziona­li, per quanto antiche, non sono supportate da fonti o ricettari codificati. Si è arrivati perciò a ritenere che gli Spagnoli, durante il tormentato periodo della loro dominazion­e su Como che durò per ben due secoli, introdusse­ro l'erba aromatica, che venne apprezzata e utilizzata, addomestic­andone il nome, per realizzare la versione lariana del pane dolce speziato. Un'usanza, quella dei pani dolci, ben radicata nella tradizione natalizia di tutta Italia, che in tempi remoti trasformav­a l'alimento base quotidiano in un cibo di festa.

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