57 Prevenzione Bambini vegani? Sì, però...
Eliminando tutti i cibi di origine animale (uova e latticini compresi) si rischiano carenze nutrizionali. Ecco come evitarle
Dieta vegana sul banco degli imputati: all’inizio di luglio un bambino di un anno è stato ricoverato in un ospedale milanese in condizioni di denutrizione. Pesava come un neonato di tre mesi, con livelli di calcio nel sangue al limite della sopravvivenza, e ha rischiato il peggio. I genitori, e il piccolo con loro, seguivano una rigida dieta da cui erano banditi tutti gli alimenti di origine animale. Il suo non è l’unico caso balzato agli echi della cronaca, ma nonostante ciò, stando dall’ultimo rapporto Eurispes, in Italia circa l’1% della popolazione (bimbi compresi) è vegana. Ne parliamo con il dottor Giuseppe Morino, pediatra e responsabile di educazione alimentare dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.
È giusto che i piccoli mangino vegano? «Per crescere bene, un bambino ha bisogno di un’alimentazione varia ed equilibrata. Anche se è vero che oggi la dieta dei più piccoli è troppo ricca di proteine animali e che l’obesità è in aumento, la dieta vegana è troppo restrittiva e priva di nutrienti essenziali come vitamine e sali minerali, fondamentali per la crescita».
Quali sono i possibili pericoli? «Il piccolo può assumere poca vitamina B12 (presente soprattutto nelle carni), la cui carenza può compromettere una crescita normale, pregiudicando anche lo sviluppo del cervello e della retina. Possibili anche un deficit di ferro, che può aprire la strada all’anemia, di zinco che espone a un maggior rischio di infezioni, o di calcio che pregiudica la resistenza ossea. Inoltre, la dieta vegana può non garantire un rapporto adeguato tra Omega 3 e Omega 6 e, alla lunga, lo sbilanciamento tra questi acidi grassi può rappresentare un fattore di rischio per le malattie degenerative, tumore compreso». Ricorrendo agli integratori si evitano le carenze? «La dieta vegana per un bambino può essere rischiosa, ma se si vuole ugualmente proporla (magari per motivi etici ), è vietato il fai da te . È importante rivolgersi a un pediatra esperto in scienza dell’alimentazione, prima di cominciare. Può monitorare la crescita del piccolo ed evitare le carenze nutrizionali con gli integratori giusti, a base di vitamina B12, per esempio, o di ferro o, ancora, di calcio: poche gocce bastano a mettere al riparo il bambino da effetti indesiderati sul suo sviluppo e a farlo crescere bene, con l’energia necessaria».