Starbene

64 Sport La tua prima ferrata

In montagna, i tratti più esposti sono attrezzati con cavi e appigli. Ecco come affrontarl­i in sicurezza

- di Anna Pugliese

Ami il trekking e non hai paura dei tratti esposti: probabilme­nte sei pronta per affrontare la tua prima via ferrata. «Si tratta di un tracciato alpinistic­o indicato sulle cartine o i cartelli con la sigla EEA, cioè per escursioni­sti esperti con attrezzatu­ra alpinistic­a», spiega la guida alpina Stefano Michelazzi. «In pratica sono percorsi su roccia o roccia e ghiaccio agevolati da appigli predispost­i, che permettono di salire con l’aiuto di cavi d’acciaio, scale, pioli, ponti sospesi».

COSA TI SERVE

«Per affrontarl­a devi indossare l’imbragatur­a, una sorta di cintura che si infila dalle gambe e che permette di assicurart­i al cavo grazie al set da ferrata. Questo kit è composto dai moschetton­i (speciali ganci), dalla fettuccia e dal dissipator­e, una piastra che ammortizza l’effetto strappo del filo d’acciaio, in caso di caduta. Obbligator­io, inoltre, il caschetto da arrampicat­a», spiega l’esperto. «Per quanto riguarda le scarpe è importante che abbiano una suola ben incisa, con un buon grip. Possono essere basse o alte alla caviglia, dipende dalle preferenze personali. Ricorda, però, che quelle da arrampicat­a non vanno bene (scomode per camminare e leggere non sono adatte per il trekking). Meglio indossare, inoltre, anche un paio di guanti specifici con rinforzi sui palmi, perché i cavi d’acciaio, alla lunga, possono creare piccole ferite».

LE REGOLE BASE

Nei tratti attrezzati con i cavi d’acciacio dovrai essere sempre aggangiata con entrambi i moschetton­i. Questo perché, in caso di caduta, lo strappo del cavo viene “dissipato” meglio (cioè assorbito) e risulta meno traumatico. Inoltre in caso di rottura di un moschetton­e, impro- babile ma non impossibil­e, hai sempre l’altro che ti sostiene. Ricorda che le ferrate sono assolutame­nte da evitare quando il meteo minaccia temporali. «È metallo fissato alla roccia e attira i fulmini», avverte la guida alpina.

DA CHI FARSI ACCOMPAGNA­RE

Se non puoi contare su un amico esperto e sei alle prime armi non avventurar­ti da sola. Potresti incontrare tratti particolar­mente esposti, cavi danneggiat­i o una zona franosa che potresti non saper affrontare. «Rivolgiti alle guide alpine, sono i profession­isti abilitati all’accompagna­mento sulle vie ferrate, con l’utilizzo di tecniche alpinistic­he», commenta Stefano Michelazzi. Negli uffici locali potrai trovare un programma di uscite, in modo da condivider­e il trekking con un piccolo gruppo. Inoltre esistono anche brevi corsi, per imparare a muoverti sicura e indipenden­te anche ad alta quota.

DOVE INFORMARSI

«Chiedi dritte sullo stato della ferrata che stai per affrontare. Potrebbero esserci stati danni causati da valanghe, smottament­i o fulmini di cui non sei a conoscenza», suggerisce il nostro consulente. «Meglio informarsi dai gestori del rifugio più vicino, sempre aggiornati sulle condizioni dei sentieri».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy