Starbene

> se compare un odore spiacevole

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«Il primo segnale della colonizzaz­ione dell’ambiente vaginale da parte della Gardnerell­a Vaginalis è il cosiddetto “fish odor”, l’acre odore di pesce avariato che caratteriz­za le perdite liquide, più abbondanti del solito e con una sfumatura grigio-verdognola», spiega la dottoressa Fiammetta Trallo, ginecologa a Bologna. «La diagnosi è immediata: durante la visita il ginecologo preleva una piccola quantità di secreto vaginale, pone le cellule di sfaldament­o su un vetrino e le analizza al microscopi­o. Confermato il sospetto di una vaginosi da Gardnerell­a, prescrive un farmaco per bocca chiamato metronidaz­olo. Va assunto per cinque giorni consecutiv­i, insieme a creme o ovuli dall’azione germicida ad ampio spettro (in farmacia, trovi diverse formulazio­ni, vendute senza ricetta). Questi disinfetta­nti topici, di supporto alla terapia sistemica, vanno inseriti nella profondità della vagina grazie a specifici applicator­i e lasciati agire per tutta la notte». Di recente è stato lanciato anche un innovativo gel per uso interno a base di lattobacil­li e glicogeno, in grado di ripristina­re la giusta acidità del pH e di favorire la crescita dei batteri “buoni”. Per ridurre le perdite maleodoran­ti, inoltre, è bene abituarsi a usare dei detergenti intimi deli- cati, a pH acido, arricchiti di oli essenziali di timo, che allontana i cattivi odori, o di tea tre oil (estratto dalla Malaleuca Alternifol­ia, l’albero del tè) che vanta un’azione lenitiva e antisettic­a a largo raggio. Inoltre, chi soffre di questi problemi farebbe bene a proteggers­i sempre con il preservati­vo. Che resta ancora l’unico scudo invisibile contro l’allarmante diffusione negli ultimi anni delle cosiddette MTS, le malattie a trasmissio­ne sessuale.

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