Cosa c’è dietro IL SUCCESSO BARCA A VELA
È ecologica, promuove uno stile di vita sano, insegna la tolleranza. Al timone, inoltre, alleni i muscoli posturali e migliori l’ossigenazione delle cellule
Domenica 9 ottobre si terrà, a Trieste, la 48ma edizione della Barcolana, la regata velica più affollata del Mediterraneo, con quasi 2000 barche in acqua. Il clou di una settimana di eventi tutti nel segno della vela, un’attività che in Italia, è sempre più amata e praticata. Secondo Federvela, ogni anno dai corsi delle scuole riconosciute dalla federazione passano circa 30.000 allievi, di cui l’80% sono giovanissimi. Ma non solo. Grazie al progetto Velascuola, la cultura nautica è entrata nelle classi, dalla primaria alle superiori, per promuovere una sana coscienza ambientale, un corretto modello di vita sportivo e l’acquisizione delle conoscenze fondamentali dell’andare per mare. La vela, però, non è scuola di vita solo per i ragazzini: il 70% tra chi frequenta un corso o trascorre le vacanze in barca sono donne. è un antidepressivo naturale Sarà anche perché uscire in barca insegna a gestire lo stress e combatte la depressione, come sostiene la Società italiana di psicologia? «E infatti la velaterapia viene utilizzata nel recupero di persone con problemi di relazione e socializzazione», interviene Martina Stancic, psicologa dello sport. Ma veleggiare non fa bene solo ai più giovani o a chi ha qualche problema. «Prendere in mano il timone e gestire l’imbarcazione, anche se con l’aiuto di un equipaggio esperto, fa crescere la sicurezza e la fiducia in se stessi», continua la psicologa. stimola lo spirito di adattamento «Può essere una bella prova per i più timidi perché bisogna avere il coraggio di tirare fuori la voce, di farsi sentire, perché a bordo la comunicazione e la collaborazione sono fondamentali. Ma non basta: convivere in spazi ridotti, praticamente senza privacy, obbliga alla tolleranza, a
allena i muscoli posturali