LA FRAGILITÀ È ANCHE FORZA
Dai tuoi sbagli puoi ricavare la linfa che ti permette di ripartire. Basta saper guardare in faccia le ferite
La fragilità? Quella sensazione di cedimento, di smarrimento che ci assale di fronte a una difficoltà, una perdita, uno sbaglio: spesso ne abbiamo paura perché ci hanno insegnato a nasconderla. Eppure, dicono gli esperti, accettare con consapevolezza “i momenti no” che tutti abbiamo è necessario per rimettersi in gioco e ritrovare la forza di ricominciare. Soprattutto di scoprirsi più forti di prima. Come ha dimostrato Elia Viviani, il ciclista italiano che ha trionfato a Rio dopo aver trovato la forza di riprendersi da una brutta caduta. E come teorizza una studiosa americana, Brené Brown – che da anni analizza le strategie che aiutano le persone a risorgere dopo un fallimento – nel suo saggio, fresco di stampa, La forza della fragilità: il coraggio di sbagliare e di rinascere più forti di prima (Vallardi, 14,90 euro). Questa la tesi di fondo del libro: solo chi impara a riconoscere la propria vulnerabilità può ripartire meglio di prima. CONSULTA GRATIS IL NOSTRO ESPERTO
SERVE CONSAPEVOLEZZA
«Non credo nella contrapposizione fragile-forte», premette la dottoressa Chiara Nardini, psicoterapeuta. «Anche se è normale essere portati a pensare che certe battute d’arresto nella vita denuncino solo debolezza o incapacità di superare un ostacolo per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Ma non è così. Tutti possono trasformare la propria fragilità in punti di forza. Basta prendere consapevolezza di come si è fatti, conoscere le proprie caratteristiche e i propri limiti. Ed evitare di commettere gli stessi errori». Vediamo come. non rimanere legata al passato «Dopo aver subito traumi o esperienze negative è facile sentirsi intrappolati nei propri vissuti», spiega Nardini. «Ma rimuginare su quanto si è sfortunati non porta a nulla. Prova invece ad analizzare i tuoi comportamenti, in modo da capire perché le cose non hanno funzio- nato. Così, quando una certa situazione si ripresenterà, puoi mettere in atto comportamenti più adeguati ed efficaci a eliminare le cadute».
lascia aperta la porta del cambiamento «Certe persone si chiudono dentro una definizione: “non ho carattere”, “non sono capace”, “mi lascio abbattere facilmente”... Senza pensare che invece si è in continua trasformazione. Quindi, non solo è importante accettare le proprie caratteristiche, ma anche lasciare una porta aperta alla possibilità di miglioramento e di trasformazione», dice l’esperta.
cambia contesto «Sentirsi fragili non significa non possedere punti di forza. Prova a individuarli. E se finora non hanno funzionato significa che non li hai usati nel modo giusto. Magari ti sei arresa a un lavoro che non fa per te. Oppure non hai il coraggio di tagliare certi rapporti che ti fanno stare male», consiglia la psicoterapeuta.
chiarisci gli obiettivi «Sentirsi fragili non significa doversi accontentare di risultati mediocri, ma significa adeguare gli obiettivi che vuoi raggiungere alla tua personalità» consiglia Nardini. «Il sabotaggio arriva, infatti, quando c’è uno scarto incolmabile tra ciò che si è e ciò che vorrebbe essere», conferma Nardini.