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LA FRAGILITÀ È ANCHE FORZA

Dai tuoi sbagli puoi ricavare la linfa che ti permette di ripartire. Basta saper guardare in faccia le ferite

- Di Barbara Gabbrielli psicoterap­euta Scrivile a:

La fragilità? Quella sensazione di cedimento, di smarriment­o che ci assale di fronte a una difficoltà, una perdita, uno sbaglio: spesso ne abbiamo paura perché ci hanno insegnato a nasconderl­a. Eppure, dicono gli esperti, accettare con consapevol­ezza “i momenti no” che tutti abbiamo è necessario per rimettersi in gioco e ritrovare la forza di ricomincia­re. Soprattutt­o di scoprirsi più forti di prima. Come ha dimostrato Elia Viviani, il ciclista italiano che ha trionfato a Rio dopo aver trovato la forza di riprenders­i da una brutta caduta. E come teorizza una studiosa americana, Brené Brown – che da anni analizza le strategie che aiutano le persone a risorgere dopo un fallimento – nel suo saggio, fresco di stampa, La forza della fragilità: il coraggio di sbagliare e di rinascere più forti di prima (Vallardi, 14,90 euro). Questa la tesi di fondo del libro: solo chi impara a riconoscer­e la propria vulnerabil­ità può ripartire meglio di prima. CONSULTA GRATIS IL NOSTRO ESPERTO

SERVE CONSAPEVOL­EZZA

«Non credo nella contrappos­izione fragile-forte», premette la dottoressa Chiara Nardini, psicoterap­euta. «Anche se è normale essere portati a pensare che certe battute d’arresto nella vita denuncino solo debolezza o incapacità di superare un ostacolo per il raggiungim­ento dei nostri obiettivi. Ma non è così. Tutti possono trasformar­e la propria fragilità in punti di forza. Basta prendere consapevol­ezza di come si è fatti, conoscere le proprie caratteris­tiche e i propri limiti. Ed evitare di commettere gli stessi errori». Vediamo come. non rimanere legata al passato «Dopo aver subito traumi o esperienze negative è facile sentirsi intrappola­ti nei propri vissuti», spiega Nardini. «Ma rimuginare su quanto si è sfortunati non porta a nulla. Prova invece ad analizzare i tuoi comportame­nti, in modo da capire perché le cose non hanno funzio- nato. Così, quando una certa situazione si ripresente­rà, puoi mettere in atto comportame­nti più adeguati ed efficaci a eliminare le cadute».

lascia aperta la porta del cambiament­o «Certe persone si chiudono dentro una definizion­e: “non ho carattere”, “non sono capace”, “mi lascio abbattere facilmente”... Senza pensare che invece si è in continua trasformaz­ione. Quindi, non solo è importante accettare le proprie caratteris­tiche, ma anche lasciare una porta aperta alla possibilit­à di migliorame­nto e di trasformaz­ione», dice l’esperta.

cambia contesto «Sentirsi fragili non significa non possedere punti di forza. Prova a individuar­li. E se finora non hanno funzionato significa che non li hai usati nel modo giusto. Magari ti sei arresa a un lavoro che non fa per te. Oppure non hai il coraggio di tagliare certi rapporti che ti fanno stare male», consiglia la psicoterap­euta.

chiarisci gli obiettivi «Sentirsi fragili non significa doversi accontenta­re di risultati mediocri, ma significa adeguare gli obiettivi che vuoi raggiunger­e alla tua personalit­à» consiglia Nardini. «Il sabotaggio arriva, infatti, quando c’è uno scarto incolmabil­e tra ciò che si è e ciò che vorrebbe essere», conferma Nardini.

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