Starbene

Tante attese mi hanno insegnato a gestire l’ansia

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Alessandra Bortolotti, 48 anni «Sono sposata da 15 anni con un assistente di volo. Alessandro lavora su tratte interconti­nentali e vola spesso di notte. Quando so che è dentro a quel tubo per ore e ore, non sono tranquilla. E allora controllo il televideo o lo stato del volo della sua compagnia.

Abbiamo stabilito dei segnali convenzion­ali: uno squillo quando scende dall’aereo, un messaggio su Whatsapp quando rientra in albergo. La vita di tutti i giorni non è semplice. Abbiamo due figlie di 12 e 8 anni e io sono sola con loro per 23 giorni al mese, senza aiuti. Ma con il tempo abbiamo imparato a organizzar­ci. Grazie alla mia formazione (sono psicologa perinatale), riesco a gestire l’ansia e a creare nuovi equilibri familiari. Quando Alessandro è a casa, per le bimbe è una festa. Cerchiamo di stare insieme il più possibile: lo coinvolgia­mo nelle nostre attività, ma facciamo sempre in modo che possa riposarsi in vista del prossimo turno».

>il commento dell’esperta

Quando il proprio compagno lavora fuori casa, e a maggor ragione in situazioni rischiose, la vita è come divisa in due: c’è il momento dell’attesa e c’è quello in cui si torna a stare insieme, che si carica di tante aspettativ­e. «Non è semplice trovare una continuità», ammette la dottoressa Manzo. «Ecco perché i momenti passati insieme devono essere di qualità. Devono servire a divertirsi, a rilassarsi, a ritrovare la complicità, ma anche ad ascoltare i bisogni del partner e a fare progetti. Basta rinunciare a lamentarsi e far ripartire il dialogo con un semplice “Come stai?”».

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umanitarie.
Roberta e Angelo lavorano entrambi per associazio­ni umanitarie.
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e le due figlie.
Alessandra, Alessandro e le due figlie.

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