Previeni così le discromie
Il diodo frazionato agisce in modo delicato, ma efficace, sulle zone iperpigmentate
pelle non viene colpita da un raggio denso e uniforme ma frazionato, cioè scomposto in tante microcolonne di luce che agiscono a scacchiera. Tra l’una e l’altra c’è uno spazio libero, in cui l’epidermida resta intatta, per fare in modo che parta proprio dai lembi di cute sana il processo di riparazione tissutale. «In pratica, non si “bombarda” a tappeto, ma calibrando l’energia e la densità dei microfasci luminosi, anche in base alla sensibilità cutanea che varia da donna a donna», prosegue la dottoressa Migliori. «Se la pelle è molto delicata, si “allargano” le maglie tra una colonnina e l’altra e l’unico disagio post-trattamento è un eritema che dura 12-24 ore, camuffabile con il make-up». come avviene la seduta Il trattamento dura pochi minuti e non richiede anestesia perché le microfotoablazioni causate dal diodo sono così rapide da battere sul tempo la percezione del dolore. Inoltre, non espone al rischio di macchie ipo o iperpigmentate come gli altri laser. Il costo? 280 € a seduta (in genere ne bastano 3). «Oltre a usare creme con un filtro solare per proteggersi anche dal pallido sole autunnale, è bene scegliere sieri contenenti alte concentrazioni di vitamina C. «Attenzione, però, a leggere l’etichetta , spiega la dottoressa Veronica Manzoni, medico estetico a Romano di Lombardia (Bg) e Milano. L’unica vitamina C liposolubile e ad alta biodisponibilità per la pelle è quella associata all’iso-palmitato, una sostanza naturale che la stabilizza ed elimina lo sgradevole effetto-pizzicore, permettendo concentrazioni fino all’8%. La preziosa vitamina va sempre abbinata a piccolissime percentuali di sostanze depigmentanti come l’acido piruvico, cogico o l’arbutina». Info su: teoxane-beauty.com