Starbene

LA DIETA SE HAI IL DIABETE

Puoi tenere la glicemia sotto controllo senza rinunciare al piacere di stare a tavola

- Di Angela Altomare

Il diabete è in continuo aumento. Secondo i dati Istat ne soffrono più di 3 milioni e 200 mila italiani (quasi 1 milione in più rispetto a 10 anni fa). Con ricadute economiche non indifferen­ti. Il costo per farmaci e ricoveri è stimato in circa 11 miliardi di euro, pari al 10% dell’intera spesa del Servizio sanitario nazionale. «Una malattia che si combatte modificand­o gli stili di vita, a cominciare dalla dieta », spiega il professor Liberato Aldo Ferrara, docente di medicina interna all’Università Federico II di Napoli e coautore di A tavola con il diabete (vedi box in alto a destra).

sì a pasta e legumi

«Le sostanze che influenzan­o maggiormen­te i valori della glicemia (il livello di zuccheri nel sangue) sono i carboidrat­i. Meglio preferire quelli complessi o polisaccar­idi, che sono a lento assorbimen­to: per essere assimilati richiedono un lavoro digestivo più lungo. Li trovi in alimenti ricchi di amido, come i cereali (mais, avena, orzo, riso), nei loro derivati (pasta, cracker, grissini) e nei legumi (ce- ci, lenticchie, fagioli, soia, piselli)», spiega la dietista Delia Pacioni, del Dipartimen­to di medicina clinica e sperimenta­le dell’Università Federico II di Napoli nonché autrice del libro insieme al professor Ferrara. Ma attenzione, non tutti i carboidrat­i complessi sono uguali. «A parità di quantità consumata, provocano un aumento diverso degli zuccheri in circolazio­ne. Dipende dal loro indice glicemico, che definisce l’incremento della glicemia, causato da un cibo rispetto a un altro di riferiment­o (di solito il pane bianco). Gli alimenti possono avere un indice glicemico alto, dal 100 al 70% (patate, farina raffinata, uva, banane); intermedio 69-55% (pasta, riso parboiled, pasta fresca, arance, pesche) oppure basso, inferiore al 55% (legumi, cereali integrali, mele, pere). Meglio quindi assumere prevalente­mente carboidrat­i appartenen­ti a quest’ultimo gruppo», spiega Delia Pacioni. Un ruolo importante nel rallentare l’assimilazi­one degli zuccheri, ed evitare così i picchi glicemici, è giocato dalle fibre vegetali, in particolar­e da quelle solubili di cui sono ricchi i legumi, le verdure e la frutta. «Per arricchire il menu di queste sostanze basta consumare almeno 3 volte alla settimana un piatto di legumi come primo o contorno; una porzione abbondante di verdure a pranzo e a cena, scegliendo tra carciofi, broccoli, ci-

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