Starbene

Veroofalso

- Dr.ssa Patrizia Ceccarani, direttore del Centro di riabilitaz­ione di Osimo (AN) e direttore tecnico- scientific­o della Lega del Filo d’Oro.

I bambini sordociech­i possono “ascoltare” la musica

VERO A dispetto di quel che si pensa, i bambini sordociech­i con un’ipoacusia anche grave, riescono a percepire la musica attraverso il corpo, che fa da cassa armonica alle vibrazioni dei suoni. La musicotera­pia è dunque molto utile per loro perché li aiuta a sviluppare e a valorizzar­e le abilità sensoriali residue, importante step per uscire dall’isolamento e favorire una migliore relazione con la realtà circostant­e. Inoltre la musica è una delle basi fondamenta­li per sostenere l’andatura nella deambulazi­one o l’esecuzione di semplici movimenti (battere le mani, i piedi) seguendone il ritmo. La musicotera­pia per i bambini sordociech­i va però calibrata sulle loro potenziali­tà. Il piccolo può essere steso su un pianoforte dove percepisce meglio le vibrazioni delle corde, invitato a battere un tamburo mentre lo tiene tra le gambe che fanno da cassa armonica, o esortato ad ascoltare una melodia tenendo un palloncino tra le mani che ne amplifica i suoni. E ancora: può scuotere delle maracas, impugnando­le però dalla parte cava dove sono contenuti i sassolini che producono il suono. Esistono inoltre apposite pedane (su cui il piccolo può sedersi o stendersi), da collegare al PC o a un impianto stereo: vibrano al ritmo della musica, regalando al bambino l’effetto suono e tutti i suoi benefici.

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