Starbene

Quanto SONO SICURI FARMACI?

Su migliaia testati solo pochi passano i controlli. Come dimostra una recente e illustre bocciatura

- Di Adriano Lovera

Si chiama solanezuma­b. Ma c’è chi l’ha ribattezza­ta “sola”. Sembrava una molecola capace finalmente di curare l’Alzheimer, ma la sua sperimenta­zione ha fallito proprio quando era arrivata allo step finale dei test sull’uomo, dopo 20 anni di studi e miliardi di dollari spesi dalla famosa multinazio­nale Eli Lilly. un iter rigidissim­o Una cattiva notizia per i malati, ma in fondo una rassicuraz­ione per tutti se pensiamo che ogni sostanza, prima di diventare un farmaco, passa attraverso un iter supercontr­ollato. «Una nuova molecola impiega almeno 10-12 anni prima di essere commercial­izzata», spiega Paola Minghetti, docente di Tecnologia e legislazio­ne farmaceuti­che presso l’Università degli Studi di Milano. «Le aziende farmaceuti­che seguono protocolli rigidi preparati dalle agenzie specializz­ate e di controllo nazionali (nel nostro caso l’Aifa) e dall’Ema, l’ente europeo, lungo un percorso che parte da studi pre-clinici, cioè in vitro o sugli animali, e approda a tre gradini di sperimenta­zione sull’uomo, nei quali si coinvolge un numero maggiore di pazienti volontari». il ruolo dei comitati etici Secondo uno studio Novartis (uno dei big del pharma), su 5000 molecole sperimenta­te solo 5 arrivano ai test umani e una sola diventa medicina. In più, hanno un ruolo chiave i Comitati etici (oltre 300 in Italia), gruppi composti da medici, giuristi ed esperti di bioetica. Danno l’ok al passaggio degli studi dagli animali all’uomo, consideran­do rischi, fattibilit­à e opportunit­à. Per esempio, se per una malattia esiste già una cura efficace e priva di pericoli, verificano se e perché sia il caso di cercarne un’altra la cui tossicità è ancora ignota. Le agenzie, inoltre, vigilano anche dopo. Nella maggior parte dei casi vengono ritirati lotti di produzione non sicuri al 100%, spesso su se-

LA FABBRICA DELLE MEDICINE

gnalazione delle stesse aziende produttric­i o della farmacovig­ilanza, la rete di operatori sanitari che comunica eventuali effetti indesidera­ti. Accade quindi che finiscano fuori legge principi attivi già accettati. Quest’anno è toccato alla fusafungin­a (venduto in Italia come spray nasale dal nome Locabiotal), bandito dall’Ema anche per il numero di reazioni anafilatti­che.

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