ETICHETTE, SI CAMBIA ECCO COSA DEVI SAPERE
Le dichiarazioni nutrizionali sono diventate obbligatorie e più chiare. Per aiutarti a scegliere cosa acquistare, pensando alla salute
L’obbligo è scattato pochi giorni fa. Prima la tabella nutrizionale doveva essere presente solo sui prodotti con scritte tipo “ad alto contenuto di fibre”, “senza grassi”, “ricco di vitamine”... Adesso, invece, salvo poche eccezioni, tutti gli almenti confezionati devono riportarla, specificando in particolare le quantità di grassi saturi, zuccheri e sale (cioè delle “sostanze” più dannose per la salute, se consumate in quantità eccessive). Lo impone l’entrata in vigore del regolamento Ue 1169/2011. Vediamo nel dettaglio cosa prevede.
indicazioni facili da leggere
La dichiarazione nutrizionale deve comparire sempre nella stessa posizione e sotto forma di tabella. «Solo se lo spazio non lo consente, può essere presentata in formato lineare», spiega la biologa Gabriella Lo Feudo del Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, che ha stilato una guida sulle nuove etichette nutrizionali (puoi scaricarla anche tu gratuitamente dal sito crea.gov.it). A dover essere indicati “per forza” sono il valore energetico, la quantità totale di grassi, di acidi grassi saturi, di carboidrati, di zuccheri, di proteine e di sale contenuti in 100 g o 100 ml di prodotto» , precisa la dottoressa Lo Feudo. «Queste informazioni permettono di comparare più facilmente prodotti della stessa categoria ma di marchi diversi o preparati con ingredienti differenti». E di tenere meglio sotto controllo i nutrienti più “dannosi” per il benessere dell’organismo.
informazioni facoltative in più
La stessa normativa permette di esprimere sull’etichetta il valore energetico e dei nutrienti per porzione (o per unità di consumo) a patto che sia indicato anche il numero totale delle porzioni per confezione. «Questa indicazione, quando è presente, consente di capire l’impatto della quantità consigliata sull’intera giornata alimentare», spiega la biologa. «A discrezione dell’azienda possono essere riportati i grassi monoinsaturi e polinsaturi, i polioli, le fibre, oltre alle vitamine e ai sali minerali, se presenti in “quantità significativa, ossia se ogni 100 g o 100 ml di prodotto (o in ogni confezione) ne contengano almeno il 15% dei valori nutritivi di riferimento scritti nello stesso regolamento».