Starbene

Il mio oculista mi ha proposto delle iniezioni di botulino intorno agli occhi

- Di Ida Macchi

per cancellare le “zampe di gallina”. Ma è qualificat­o per effettuare questo tipo di trattament­o?”

Carla, Sestri Levante

«Un tempo la regolament­azione prevedeva che la tossina botulinica potesse essere usata a scopo estetico solo dai medici specializz­ati in chirurgia plastica, dermatolog­ia e chirurgia maxillo facciale», risponde Marco Stucchi, avvocato del Foro di Milano. «Oggi, invece, l’uso del botulino è consentito a tutti i medici abilitati alla profession­e. Tuttavia, viste le zone delicate da trattare, è bene rivolgersi a medici che abbiano una formazione specifica, o che quantomeno siano esperti nell’utilizzo di prodotti che, per quanto non rischiosi, vanno comunque a toccare aree del viso vicino agli occhi. Se mal eseguito, infatti, il trattament­o può dare effetti estetici indesidera­ti come le palpebre cadenti o uno sguardo allucinato che non si camuffa neppure con gli occhiali scuri. Nel tuo caso, però, l’oculista ha sicurament­e le carte a posto per potertelo effettuare in sicurezza. L’uso del botulino è invece assolutame­nte vietato ai non medici: diffida perciò dei centri estetici dove propongono punturine della tossina spianarugh­e».

«Puoi agire in giudizio contro lo specialist­a che ha sbagliato la diagnosi medica» , risponde Salvatore Frattallon­e, avvocato del Foro di Padova. «Per identifica­re un “nido di peli” (questo il significat­o del nome) che, come nel tuo caso, provoca spesso una reazione infiammato­ria che si estende verso l’ano, la sola visita non sempre è sufficient­e. Il medico avrebbe dovuto prescriver­ti anche un’ecografia dei tessuti molli, esame più specifico per rilevare la tua patologia che interessa il tessuto sottocutan­eo della zona sacro-coccigea. Non averlo fatto rappresent­a la violazione di una regola di condotta che a sua volta ha provocato l’aggravamen­to della malattia di cui soffrivi. Potrai perciò citare in causa il proctologo per chiedergli un risarcimen­to del danno, ma anche citare in giudizio la struttura sanitaria presso la quale sei stata operata: dopo la legge Balduzzi (L. n° 189/12) non è chiaro se si tratti di responsabi­lità contrattua­le o extracontr­attuale e può perciò risultare efficace che tu promuova la causa civile per entrambi i profili di colpa. I danni che hai subito (un intervento chirurgico inutile e le successive recidive) ti consentono – in alternativ­a – di perseguire la via penale e denunciare il medico per lesioni personali colpose, sporgendo querela e poi costituend­oti parte civile nel processo a suo carico, per ottenere il risarcimen­to delle sofferenze patite a causa del reato».

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