Scarpe da running: meglio le minimal
Le calzature sportive con uno strato di gomma molto alto moltiplicano i rischi di infortunio. A ingannarti, il senso di protezione che trasmettono
Se un’appassionata di corsa? Per i tuoi allenamenti lascia perdere le scarpe che hanno un’ammortizzazione molto alta: secondo uno studio dell’University of Exeter (GB) condotto su 29 runner, provocherebbero più traumi, infortuni e infiammazioni di quelle che hanno un’intersuola più sottile e un drop, la differenza di spessore tra tallone e punta, limitato sotto il piede.
l’appoggio del tallone si fa troppo pesante
Il motivo è tutta in una questione di distribuzione di pesi ed equilibrio. È vero, uno strato di gomma alto aiuta a proteggere il piede: «Ma quando godiamo di molta protezione, per assurdo, ci dimentichiamo della propriocezione e andiamo giù “pesante” con i talloni, esponendo gambe, bacino e schiena a carichi che non sono abituati a sopportare», spiega il dottor Giovanni Pepè, podologo di Terni e docente dei corsi di Podologia alla Sapienza di Roma e Claudiana di Bolzano. Nel momento in cui togliamo la protezione, il nostro corpo ricorda di “sentire” il terreno: «La propriocezione è una capacità che perdiamo con l’età e le cattive abitudini. Basta guardare i bambini che corrono a piedi nudi: lo fanno sull’avampiede, che è un osso già formato, mentre il tallone finisce di crescere intorno ai 20 anni ed è più fragile», continua l’esperto. «Eliminando la gomma, il fisico torna a distribuire bene i carichi e a correre in modo corretto. Di conseguenza si riducono anche gli infortuni, come tendiniti, pubalgie e fratture del calcagno, tutte causate da eccessive tensioni muscolo-tendinee». Attenta però: si parla di corsa a un ritmo di circa 8-10 km orari. Meno è considerato jogging, e in questo caso un maggior impatto del tallone ci può stare, com’è fisiologico nel walking.